Il teatro è assediato, il teatro è in crisi, sono questi i ritornelli che si ripetono e ormai rimbombano nelle orecchie degli operatori e degli artisti, con un rumore di fondo da cui è difficile liberarsi, difficile ma necessario. Perché, a mio avviso, è proprio il paradigma che sottintende quelle affermazioni, apparentemente banali ed evidenti ma in realtà man mano indotte da interessi che le prescindono, a renderle pervasive, e il paradigma è, in fondo, proprio l’economia e l’economicità (il “denaro”) che, nella nostra società, tutto pervade rendendo maledettamente difficile che nascano, anche a teatro, nuove e diverse ‘visioni’. Dunque ben vengano occasioni in cui e con cui combattere e, chissà, anche sconfiggere il paradigma economico che ci frena e ci soffoca, occasioni in cui la gratuità dell’arte e del teatro, la sua non-economicità, addirittura la sua anti-economicità, ci permettano di guardarci dentro e recuperare una umanità in fondo mai perduta. INTRANSITO, festival teatrale promosso dal
Comune di Genova e giunto alla sua terza edizione, è una di queste, perché apre e preserva uno spazio che è uno sguardo che indaga il nuovo che nel giovane teatro (è riservato agli under 35) è tanto ma spesso non trova il modo di venire a contatto con una ribalta un po’ più ampia.
Coordinato in modo esemplare per conto del Comune di Genova da Gianna Serra, coadiuvata da Daniele D’Agostino e Egidio Camponizzi, e organizzato come le edizioni passate da Teatro Akropolis, La Chascona e Officine Papage, INTRANSITO 2017 conferma la sua crescita con uno sguardo che si fa più acuto ed un respiro ormai nazionale.
Ben 130 le domande arrivate a quest’ultimo bando biennale, per 6 compagnie finaliste selezionate che si sono esibite nella tre giorni dal 16 al 18 novembre negli spazi, belli e appropriati, del teatro Akropolis di Genova Sestri Ponente.
Sei compagnie accomunate a mio avviso proprio dalla capacità di sottrarsi a quei diktat economicisti che impongono produzioni standardizzate per un pubblico che si vorrebbe anch’esso standardizzato e compartimentato, e così in grado di dedicarsi con spirito creativo alla ricerca di una propria dimensione performativa e drammaturgica che sia sincera e singolare ma insieme condivisibile e comunicativa. Non messaggi preformati ma, dunque, contatti intimi che si accendono tra la scena ed il suo pubblico, come nell’essenza dell’uomo e del teatro.
D’altra parte, ed è questo un paradosso solo apparente, l’esperienza, anche della stessa Compagnia ospitante, ha dimostrato che proprio l’attenzione agli aspetti essenziali e sinceri della drammaturgia, alla sua poesia in fondo, costituisce nel tempo un fattore di più solida e duratura sopravvivenza anche produttiva.
Così di fronte alla giuria composta da Angela Fumarola, Angelo Pastore la cui presenza conferma la rinnovata attenzione verso il nuovo da parte del teatro cosiddetto istituzionale e quindi l’utilità dell’iniziativa, Arianna Terzoni, Lucia Campagnino e Mario Bianchi, si sono esibite sei compagnie.
Giovedì 16 la milanese Turconi/Deblasio in collaborazione con Frigoproduzioni e Associazione Gli Scarti con Mondo Cane e la bresciana C&C Company con Anna Cappelli.
Venerdì 17, poi, il Collettivo L’Amalgama di Garbagnate Milanese con Fil Rouge e Anomalia Teatro, compagnia torinese, con Antigone – Monologo per donna sola.
Infine Sabato 18 hanno chiuso la compagnia palermitana Vicari/Aloisio con Eoika, e la romana compagnia Habitas con L’Imbroglietto – Variazioni sul tema.
La giuria ha deciso che il premio di 1.500 euro quale contributo all’opera andasse a Fil Rouge del Collettivo L'Amalgama.
È questa una drammaturgia al femminile che indaga con delicatezza ma anche tagliente ironia la condizione, più esistenziale che sociologica, delle donne ma anche, per contrasto e impasto evidente, quella degli uomini chiamati a costituire lo sfondo sui cui risaltano pensieri e sentimenti delle protagoniste.
Il collettivo dimostra peraltro una visione del mondo femminile non superficiale e anche trans-generazionale, non legata dunque alla semplice riproposizione del conflitto tra i sessi ma in cui con equilibrio emergano pregi e difetti, i diversi aspetti cioè, anche quelli negativi, dell’essere donna oggi.
Ideato, drammaturgicamente costruito e recitato dalla parte femminile del collettivo vede in scena le brave Caterina Bernardi, Angelica Bifano, Federica Di Cesare, Clara Mori e Miriam Russo.
Insieme e quasi a conforto della giuria, i tre giorni di INTRANSITO 2017 hanno visto una grande partecipazione di pubblico, un pubblico con una notevole composizione di giovani a conferma che il teatro è tanto più attrattivo anche verso questa fascia quanto più è sincero e senza ipocriti occhieggiamenti.
Festival, concorso o rassegna comunque lo si voglia definire anche quest’anno, nella sua terza edizione, INTRANSITO si è rivelato una opportunità dunque, non solo per attori e drammaturghi ma anche per il suo pubblico sempre più numeroso che premia la fatica degli organizzatori.
Foto Donato Aquaro