Il dibattito sulla cultura a Bologna è giunto a una domanda: meglio finanziare pochi Grandi Eventi o tante piccole iniziative? Mi ricorda un altro dibattito, sentito tanti anni fa in osteria. Uno chiese “meglio andare con Naomi Cambpell o con le 10 più belle commesse del centro?”. Un altro rispose “Naomi non te la dà, le commesse neanche. Parliamo di niente”. Fine del dibattito.
Provate a immaginare che un gruppo di drammaturghi/e italiani/e siano invitati dall’Ambasciata d’Italia in Francia a proporre un loro testo teatrale, per presentato nei teatri delle più importanti città francesi come Paris, Orléan, Marsiglia, Bordeaux, Lyon, per esempio.
Poi immaginate che l’addetto culturale dell’Ambasciata italiana in Francia si preoccupi della traduzione di questi testi, pagando ogni traduzione 2.000 euro.
Continuando, tanto si tratta solo di immaginare, potete anche constatare che registi e attori dei teatri coinvolti si mettono al lavoro per letture, mise en éspace o perché no, vere produzioni, dei testi scelti. Naturalmente con un compenso: minimo, ma c’è.
Immaginate ancora, e questo è l’esercizio più difficile, che tutto questo sia voluto, sostenuto, pagato dal Governo italiano, dal Ministero dei Beni Culturali, dagli Istituti Italiani presenti nelle varie città. E che tutti lavorino con entusiasmo, competenza e orgoglio sostenendo l’iniziativa.
Ovviamente poi si cercherà un editore francese che pubblichi i testi, in modo da poterli trovare in tutte le librerie.
Se siete arrivati qui potete anche dare per scontato che un ottimo ufficio stampa a livello nazionale si occupi di divulgare la manifestazione, su quotidiani e siti dedicati alla cultura e al teatro.
Naturalmente viene aperto un sito della manifestazione e lì chiunque può trovare notizie su luoghi e date degli appuntamenti. Se volete potete iscrivervi alla newsletter. E’ comodo.
E vi prego di osservare che i teatri coinvolti sono tra i più prestigiosi della Nazione, perché sono i più attenti alla drammaturgia contemporanea, quella che riflette il nostro tempo.
Mi fermo qui: vi è stato difficile, immagino, immaginare che tutto questo possa essere promosso dal Governo Italiano (ha ben altro da fare!) e in particolare dal Ministro dei Beni Culturali (anche lui si occupa d’altro).
Allora facciamo così: vi svelo il trucco. Tutto questo esiste. Solo che l’Ambasciata che promuove i suoi autori/rici è quella francese e il paese in cui lo fa è l’Italia.
La manifestazione si chiama Face à Face, è alla quarta edizione e coinvolge diversi teatri italiani tra i più prestigiosi e attenti alla drammaturgia: il Piccolo di Milano, l’Eliseo di Roma, le Moline di Bologna, il Teatro Nuovo di Napoli e molti altri.
I testi e gli autori francesi tradotti in italiano sono tanti e interessanti, molto noti in Francia e sostenuti dal Governo francese con festival, programmazioni teatrali, pubblicazioni, traduzioni, in tutto il mondo non solo in Italia.
Direte “Ma lo sappiamo! la Francia ha alle spalle un’idea di Stato e di identità linguistica molto più antica e solida della nostra e da potenza coloniale, ha mantenuto un rapporto culturale con le ex-colonie francofone che dura ancora. L’Italia invece è unita solo da 150 anni!” e non siamo nemmeno d’accordo se festeggiarli insieme e adeguatamente.
Però, penso io, abbiamo un patrimonio culturale che nessun altro Paese ha.
E allora perché non sostenere con forza, con gioia, con orgoglio la nostra cultura?
Perché continuare a considerare la cultura un terreno per scambi di corpi, di favori, di voti, di pacchetti pubblicitari, di feste della braciola (lo so che anche il cibo è cultura, ma non tutte le braciole lo sono!!!).
A quando un Governo, un Ministero dei Beni Culturali, Istituti Italiani di Cultura, addetti culturali d’Ambasciata competenti, appassionati, dotati di fondi adeguati al loro compito importantissimo che è quello di valorizzare, sostenere e far conoscere l’enorme patrimonio culturale italiano, compreso quello teatrale?
Immaginiamolo questo futuro, ci servirà a pretenderlo, non per noi singolarmente ma per l’Italia. Il suo passato merita un futuro migliore del presente.
Prove d'immaginazione
- Scritto da Marinella Manicardi