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È aperto il bando dell’edizione 2018 del “Theatre503 Playwriting Award”, concorso per nuova drammaturgia su scala internazionale in scadenza al 31 marzo (link alla fine dell’articolo). Sono andata al Theatre503 a fare una chiacchierata con il Literary Manager Steve Harper (in foto) che dà forma all'identità di questo teatro da oltre 10 anni. Il Theatre503 mette in scena "il maggior numero di testi di scrittori emergenti rispetto a qualsiasi altro teatro del Paese. Più di 100 nuovi testi vengono creati e messi in scena sul nostro palco ogni anno, dai corti del Rapid Write Response al vero e proprio programma della stagione.” (*Informazioni ufficiali pervenute da Theatre503 mission statement.) Tra le opportunità offerte dal teatro troviamo il "Rapid Write Response" e il gruppo 503Five, di cui si parla

piú giú, il bando sovracitato ed anche il programma “script reading”, ovvero un canale per l’invio testi che impegna costantemente lettori ed esperti che rispondono a ciascun autore entro sei mesi dalla data di invio.

Qual è lo scopo di leggere continuamente testi attraverso il programma di “script reading”?
"Al Theatre503 crediamo che nel panorama drammaturgico attuale, e nello specifico quello degli autori emergenti di qualsiasi età o cultura, l’invio libero di testi è significativo perché rappresenta una via di comunicazione sempre aperta. Cerchiamo di essere il meno prescrittivi possibile offrendo a chiunque, in qualsiasi parte del mondo, l'opportunità di inviarci tramite email un proprio testo, purché in inglese, e stabilire un contatto con il teatro. È anche molto importante per quanti pensano che il teatro non sia cosa loro o lo vedono come una porta chiusa. Rispondiamo a tutti. Nei miei dodici anni di lavoro al Theatre503, ho avuto premura di rendere la nostra sezione letteraria un dipartimento disponibile, ricettivo e quanto più onesto possibile."

Ci sono scrittori che si sono distinti attraverso questo sistema?
"Premetto che la funzione più importante di questo canale è il fatto che uno scrittore possa presentarsi. Anche se ci rendiamo conto di non poter sviluppare o produrre il testo, ci rende comunque consapevoli del lavoro di quell'autore. Quindi gli rispondiamo, magari lo invitiamo qui per un meeting... Credo che una delle cose più importanti a volte sia semplicemente rispondere, per quanto possibile, con parole di incoraggiamento perché anche se questo testo non è di nostro interesse, magari lo sará il prossimo. Questo è l’ethos del Theatre503: sostenere il talento emergente, un talento che potrebbe richiedere del tempo per svilupparsi a pieno. Per il resto, sí ci sono stati autori che ho conosciuto attraverso questo canale e che abbiamo anche messo in scena, come Jay Taylor con "The Acedian Pirates" e Carla Grauls "Occupied", Anna Jordan che ora è una drammaturga molto famosa e ha vinto il premio Bruntwood per la sceneggiatura alcuni anni fa, e Chris Urch che è entrato a far parte del gruppo di drammaturghi “503Five” e abbiamo prodotto il suo testo “Land of Our Father's.”

Puoi parlarci del “503Five” e di come è nato?
"Il 503Five è composto da cinque scrittori residenti da noi per diciotto mesi. Ad ognuno viene commissionato un testo e viene data l'opportunità di far parte del teatro e contare su un supporto drammaturgico continuo e una serie di laboratori con drammaturghi affermati. Finora, con il gruppo di quest’anno, abbiamo ospitato Debbie Tucker-Green, Chris Campbell del Royal Court, David Eldridge, produttori e agenti, con l’intento di coltivare le potenzialitá di questi autori e di ampliare la loro conoscenza del settore, per lanciare la loro carriera una volta terminata la residenza. Ad almeno uno di questi scrittori è garantita una produzione al Theatre503".

Altra opportunità per gli scrittori è il Playwriting Award, adesso alla terza edizione.
"Sí, in realtá anche se ci sono state due edizioni, abbiamo proclamato tre vincitori. La prima volta c’è stato un ex-aequo ma, fortunatamente per noi, siamo stati in grado di offrire a entrambi gli autori sia il premio in denaro che la produzione: Bea Roberts, la cui opera "And then Come the Nightjars" è stata un grande successo qui ed è poi andata in tournee in tutto il Paese. [...] Altra fortuita produzione quella dell’autore Paul Murphy, l'altro vincitore, con il testo "Valhalla", che è un'opera teatrale a mio avviso incredibilmente adatta anche ad un palco estero, europeo. [...] "In the Event of Moone Disaster" (di Andrew Thompson) è stato il testo vincitore della seconda edizione, che ha sostanzialmente lanciato la sua carriera ed ora è rappresentato da un ottimo agente e so che è in trattative con altri teatri di alto livello."

Avete ricevuto circa 1600 candidature da oltre 40 Paesi per l’edizione del 2017. Come arrivate alla sceneggiatura vincente? Cosa c'è nel testo vincitore che appassiona il Theatre503?
"In tutta onestà, non lo so. Al Theatre503 non sappiamo cosa stiamo cercando. Siamo un teatro di nuova scrittura che ha bisogno di nuovi autori che presentino i propri testi. Siamo alla ricerca di una scrittura degna di nota, che racconti una storia, magari in maniera originale, che offra una prospettiva diversa su una tematica familiare o che offra una sfida teatrale. Una scrittura per il teatro che si immagini come tale e pertanto non abbia altra natura se non quella teatrale, fino all’osso. Il premio è aperto ad autori in qualsiasi parte del mondo quindi, in un certo senso, non sappiamo cosa vogliamo finché non lo leggiamo. Di certo non posso presumere di sapere cosa aspettarmi dai nuovi scrittori in Russia, in Cina o in Italia, perché quegli stessi autori ci portano prospettive completamente diverse su cose che magari qui non vediamo molto. Per questo tendo a non prescrivere quello che cerchiamo. Sicuramente invito i candidati a partecipare con il loro testo migliore e più emozionante, un testo col quale abbiamo fatto un viaggio interiore e che sia ora in ottimo stato. Insomma un testo che abbia delle buone ragioni per cui vincere questo premio, perché ha qualcosa da dire al mondo e riesce a parlare alla gente oltre i confini culturali o geografici. In un momento storico in cui si innalzano sempre piú barriere, mi interessa molto qualcosa che possa effettivamente attraversarle. Per il resto, ci interessa una scrittura intelligente, personaggi con cui confrontarci che ci accompagnino in un viaggio che non sapevamo nemmeno di voler intraprendere. Questo è quello che spero offrano i partecipanti. [...] Ci stiamo impegnando molto per raggiungere autori sul campo internazionale e anche cercare di scovare quei tanti in Inghilterra che sono al di fuori del settore, dagli studenti universitari a chi scrive ma crede di non avere potenziale e quindi non si fa notare. Sono anche queste le persone che cerchiamo di incoraggiare con questo bando. Ovviamente, può esserci un solo vincitore, ma tanti si distinguono attraverso questo processo."

Qualche altro consiglio a chi vuole candidare un suo testo al premio?
"Sicuramente che sia un testo ben sviluppato, in grado si comunicare il suo intento. Un testo su cui sia stato fatto del lavoro scrupoloso, dall’arco di trasformazione dei personaggi alla posta in gioco alle tematiche... insomma un testo che sia passato attraverso tutto il processo drammaturgico di base e che a questo punto abbia realmente bisogno di una produzione o, nella migliore delle ipotesi, un ultimo stadio di rifinitura. Va ricordato che questi testi non devono essere stati rappresentati precedentemente poiché la nostra deve essere un’anteprima mondiale. Per quegli scrittori che non pensano di essere ancora a questo punto col proprio lavoro, una volta chiuso il bando del Playwriting Award, riapriremo il canale di invio testi, che potrebbe essere una via piú adatta alla quale ad ogni modo consigliamo di inviare testi su cui sia stato effettuato tutto il lavoro possibile."

Un'altra bella iniziativa è il “Rapid Write Response”: si viene al Theatre503 a vedere uno spettacolo in occasione della “writers’ night” e si invia un corto in risposta dopo pochi giorni. I testi selezionati sono poi messi in scena dopo un paio di settimane. Parlaci un po’ di questa iniziativa. Com’è iniziata?
"Molto semplicemente, ho lanciato il RWR alcuni anni fa perché molti scrittori ci inviavano i loro testi e [...] volevo offrire un'opportunità molto più pratica e reale che permettesse loro di interagire concretamente con noi. All’inizio quindi eravamo noi ad invitare gli scrittori a partecipare al RWR. (Ora invece è aperto a chiunque partecipi alle writers’ nights). Adesso è diventato un evento al quale hanno partecipato oltre cinquecento scrittori. È un’occasione per venire a teatro e avere la possibilitá di vedere il porprio lavoro messo in scena, che poi fa anche curriculum. Un modo per avere un inizio, lanciare la propria carriera da autore. Alcuni lo usano puramente come esercizio proprio perché si deve inviare un corto abbastanza velocemente. Incoraggio ad usarlo per esercitarsi, sperimentare, affinare le poprie abilità nel creare personaggi e lavorare sulla trama. E poi la capacità di scrivere un corto è un talento in sé. Ma la cosa più importante è che il Rapid Write diventa per noi un modo di incontrare e accogliere gli autori qui al teatro. Per questo mi piacerebbe poterlo estendere anche a chi non può fisicamente venire qui a teatro, perché vive altrove nel paese o all’estero, o perché ha una disabilità. Sto cercando di trovare il modo di offrire qualcosa anche a quegli scrittori, perché ritengo importante che il teatro abbia opportunità accessibili."

Non c’è un altro teatro a Londra che promuove gli autori emergenti come il Theatre503. Perché pensi che abbiamo bisogno di una nuova scrittura?
"Abbiamo bisogno di nuova scrittura per il futuro, in definitiva. Accettare che esista un canone teatrale è pericoloso se si considera che il canone teatrale ha storicamente eliminato molte voci perché differenti. Penso che nel costante rinnovamento di qualsiasi sorta di canone teatrale, abbiamo bisogno di nuovi scrittori. Shakespeare e altri autori classici o anche quelli d’era moderna, Edward Bond o Ravenhill, persino quelli che sono attivi adesso, continuano certamente ad istaurare un dialogo artistico col pubblico in qualsiasi epoca. Ma abbiamo bisogno di scrittura che si faccia commento del presente [...] Il mondo va avanti. Abbiamo bisogno di nuovi scrittori. Abbiamo bisogno di nuove voci. Voci diverse. La società stessa è enormemente cambiata, quindi abbiamo bisogno di nuovi scrittori per continuare ad illustrarne il cambiamento. Quello che succede sul palco, ciò che accade in teatro, dovrebbe riflettere lo spirito delle comunità da cui proviene e di cui tratta."

Per concludere, Steve ci tiene a dire che: "Rapid Write Response, il Playwriting Award, i 503Five sono probabilmente le nostre attività piú conosciute. Organizziamo però anche altri eventi a cui spesso invitiamo autori a mettere in scena dei loro frammenti. Inoltre, programmiamo molti laboratori che si svolgono qui a teatro durante il giorno. Anche queste sono opportunità per chi si è magari giá impegnato con noi e che stiamo cercando di sostenere. Il Rapid Write, il premio di drammaturgia, i 503Five e gli spettacoli stessi sono l'aspetto pubblico del Theatre503, la punta dell'iceberg. Sotto la superficie, ci sono tutti gli altri testi letti dal nostro dipartimento, tutti gli altri scrittori che vengono a trovarci e quelli che magari vengono a fare un laboratorio o ci invitano a vedere un loro pezzo altrove. Il lavoro che facciamo sotto la superficie è ugualmente importante perché magari avrá contribuito a trovare lo spettacolo che metteremo in scena in futuro."

Venerdí 9 febbraio 2018, Londra.
Per info sul premio e come partecipare - https://theatre503.com/writers/award2018/
(Invito a leggere le linee guida con molta attenzione. Alcuni punti importanti sono che non si deve "avere mai avuto uno spettacolo prodotto professionalmente per una durata di 4 settimane o più in un teatro sovvenzionato a Londra, in UK o all’estero". Bisogna inoltre che la durata di rappresentazione del testo inviato sia al di sopra dei 60 minuti e che "sia disponibile per la produzione e non assegnato a qualsiasi altro teatro o compagnia”.)

Per info sul testo di Jay Taylor, “The Acedian Pirates”- https://www.thestage.co.uk/reviews/2016/the-acedian-pirates-review-at-theatre503-london/
Per info sul testo di Carla Grauls, “Occupied”- http://www.thereviewshub.com/occupied-theatre-503-london/
Per info su Anna Jordan - https://www.curtisbrown.co.uk/client/anna-jordan#!
Per info sul testo di Chris Urch’ “Land of Our Fathers” - https://www.bloomsbury.com/uk/land-of-our-fathers-9781474227599/
Per info su Bea Roberts - http://bearoberts.com/
Per info sul testo di Paul Murphy “Valhalla” -  https://www.londontheatre.co.uk/theatre-news/news/valhalla-by-paul-murphy-at-the-theatre503
Per info sul testo di Andrew Thompson “In Event Of Moone Disaster” -https://www.thestage.co.uk/news/2016/andrew-thompson-wins-theatre503-playwriting-award-2016/