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Io sono Virgilio...e il gesto si apre nel sorriso di una mano. Il nostro corpo, i nostri piedi le mani parlano anche quando noi siamo in silenzio. Così si presenta a tutti Virgilio Sieni, nel corso della sua lezione sul gesto che ha avuto luogo a Milano. Dopo l’esperienza di Cammino Popolare (progetto realizzato in occasione del Primo maggio 2017 da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli in collaborazione con la Compagnia Virgilio Sieni e con Triennale Teatro dell’Arte) il coreografo torna negli spazi della Fondazione, e offre una lezione pratica sulle qualità del gesto, la gravità e la risonanza. La lezione, comprende un vocabolario minimo di azioni primarie (camminare, voltarsi, andare in terra, girare, chinarsi, piegarsi) ed è rivolta a tutti coloro che desiderano avvicinarsi al linguaggio del corpo e alle sue potenzialità espressive, sviluppando un percorso di ricerca e di consapevolezza. Arriviamo verso le dieci nella sala della Fondazione lasciamo i nostri oggetti personali nello spogliatoio, insieme a noi arriva anche Virgilio Sieni, una maglietta con il logo della sua scuola di danza, un pantalone della tuta e piedi scalzi, ci sorride e con sguardo gentile e umile introduce con

poche parole  la sua lezione: «Ero a Milano per un mio spettacolo (“PULCINELLA_Quartet” al Teatro dell’Arte) e ho pensato: propongo una lezione sul gesto, magari aperta a tutti quelli che sono interessati.» Più l’artista è grande, più è umile nel modo di porsi, commento con un’amica che mi ha accompagnato. E quindi eccomi qua, non sono una danzatrice, non mi occupo di teatro danza, ma so che il lavoro di Virgilio Sieni riguarda tutti, poiché la sua filosofia sulla danza ha un valore trasversale e universale. Cerco, fra la folla dei partecipanti (davvero tanti e di ogni età) un posto che mi permetta di seguire le indicazioni senza fare figuracce. Da piccola ero dislessica, e in parte lo sono ancora, ho molte difficoltà di orientamento, di lateralizzazione: confondo ancora la mano destra con la sinistra, per intenderci, fatico a coordinare anche i movimenti più semplici, a seguire sequenze di azioni. Preoccupazioni inutili le mie, Virgilio Sieni mette tutti a proprio agio, ci invita a dimenticare le nostre difficoltà, per riflettere sulla naturalezza di un gesto. La sua voce raggiunge tutti, si sposta da un punto all’altro della sala, parla lentamente, sorride, esegue in prima persona, osserva i nostri movimenti, suggerisce, spiega, ironizza e in brevissimo tempo trasmette una consapevolezza sulla ricchezza di un movimento che possiamo vedere anche in un piccolo passo. Camminare non vuol dire solo muovere i piedi, i nostri sguardi sul cammino possono essere diversi, regalarci una leggerezza, una consapevolezza nuova. Proviamo a muoverci lentamente, dando significato ad ogni gesto osservando le nostre mani in cammino. Il cammino è anche nel gesto delle braccia, nasce così una breve coreografia, caratterizzata da tantissimi piccoli movimenti, il dettaglio governa e guida la gravità, un unico gesto si arricchisce dei particolari che lo compongono e in quei particolari vive la danza. La danza, quindi, può essere così intesa come studio sull’uomo in cammino. Sull’atto del camminare Virgilio Sieni sta conducendo da anni una ricerca precisa: postura della colonna vertebrale, movimento delle mani, dita, movimento del tallone e del metatarso. Il camminare può essere per l’uomo un atto di consapevolezza. Durante la camminata si attua tutto quello che riguarda noi stessi ma anche l’incontro con l’altro. Riflettere sul gesto compiuto o che sta per compiersi, permette di entrare in sintonia con noi e con quello che gli altri vedono di noi dall’esterno. Ringraziamo anche la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli che ha accolto l’evento in questa nuova sede di Via Pasubio che si presenta alla città come centro importante di promozione, aggregazione culturale, in collaborazione con le associazioni e le istituzioni culturali del territorio. I nuovi spazi della sede sono utilizzati per realizzare convegni, incontri, corsi, rassegne cinematografiche, letture, mostre, ascolto di musica dal vivo, installazioni artistiche, forme di arte partecipata, laboratori didattici. La nuova sede di viale Pasubio, infatti, nel giro di poco tempo è diventata un centro formativo vivace e collaborativo nei confronti delle istituzioni culturali pubbliche e private che operano sul territorio lombardo e nazionale. Terminata la lezione, torniamo a casa con passi lenti e leggeri, portiamo a casa un bel dono: scoprire, nelle pieghe del corpo, la sinfonia di un gesto.

Milano, 8 aprile 2018 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Foto Andrea Avezzù (La biennale di Venezia)