Alla centralissima Sala Umberto di Roma è di scena questo spettacolo corale che vede la partecipazione di ben diciannove giovanissimi attori diretti da Francesco Bellomo. Il noto testo di Giuseppe Manfridi, scritto 23 anni fa per il progetto ETI/giovani (sembra un'altra era!) e più volte allestito da diverse compagnie e registi e anche trasmesso su RAI palcoscenico, racconta la storia di un gruppo di ragazzi al cruciale passaggio tra l'adolescenza e la giovinezza, in occasione di uno situazione caratteristica di incontro tra coetanei. La partitella, appunto, si svolge in un campo malandato e situato in una zona un po' squallida di Roma: ai piedi di una scarpata sovrastata da un cavalcavia. L'ambientazione, come forse qualche personaggio della commedia, esiste davvero e fa parte dei ricordi di giovinezza dell'autore, ma va detto che oggi, quel campetto malandato e i suoi tristi dintorni, sono molto migliorati (lo so bene perchè ci abito). L'eco di un'ambientazione "d'epoca" rimane comunque in
alcune citazioni di canzoni, film e personaggi, ma soprattutto nella valuta in corso, quando per pagare il campo ci volevano seimila a testa e le scarpe alla moda costavano mezza piotta (cinquantamila lire). E comunque si parla di anni in cui non esistevano cellulari e smartphone, e le foto si raccoglievano in un piccolo album tascabile. Un romanesco a metà strada tra dialetto puro e linguaggio ammorbidito da genitori non romani o da livelli d'istruzione da fine liceo, consente di dare ai dialoghi una coloritura sempre brillante, ma spesso cinica ed aggressiva. Il ritmo è sempre serrato, nonostante siano numerosi i passaggi in cui il confronto più intimo prevale sui battibecchi e le sferzate reciproche, e i quasi 100 minuti dello spettacolo scorrono via che neanche te ne accorgi. I ragazzi, per quanto non certo dotati di lunga esperienza scenica, se la cavano benissimo, e la maggior parte di loro rende i rispettivi personaggi molto credibili e realistici, come è necessario in una commedia di questo tipo. Senza un briciolo di retorica, l'azione celebra l'età in cui i piccoli e grandi sogni per il futuro fanno capolino, insieme all'alternanza di illusioni e disillusioni. E la struttura particolare dello spettacolo celebra tutto questo con una trovata molto azzeccata. Nel primo atto, infatti, conosciamo i personaggi intuendo però che c'è del trascorso importante che varrebbe la pena di sapere. Il secondo atto soddisfa appieno questa esigenza, perchè ritrae gli stessi ragazzi un anno prima. Questo capovolgimento cronologico è a mio parere un modo molto affascinante ed efficace per trasmettere, tra risate e divertimento, il senso amaro della commedia. Un significato che può essere sintetizzato nell'ultima battuta di questa partitella che è metafora della vita: "Beh, nun sei contento?... Avemo pareggiato"
Teatro Sala Umberto
29 marzo - 15 aprile 2018
Isola Trovata e Francesco e Virginia Bellomo
presentano
LA PARTITELLA
di GIUSEPPE MANFRIDI
regia FRANCESCO BELLOMO
CON IN ORDINE ALFABETICO
SHARON ALESSANDRI (PIA), DAMIANO ANGELUCCI (ALEX)
SARA BACCARINI (GIANNA), CARMINE BUSCHINI (ENRICO), CHIARA BUONVICINO (RITA)
MARIAVITTORIA COZZELLA (NADIA), NOEMI ESPOSITO (LA RUVIDA)
DANIELE GATTI (OSVALDO), CARMINE GIANGREGORIO (RASHID)
TEO GUARINI (ANDREA), FEDERICO INGANNI (MACIOCI)
VANESSA INNOCENTI (MELANIA), DANIELE LOCCI (MASSIMILIANO)
MARTINA MAIUCCHI (MARA), NICOLÒ MILILLI (GIUSSANI)
ELIO MUSACCHIO (STEFANO), LORENZO PARROTTO (FURIO)
CHIARA TRON (SISSI), GIULIA ZADRA (FLAVIA)
DIREZIONE GENERALE MASSIMO VULCANO
SCENOGRAFIE CARLO DEMARINO
MUSICHE ANTONIO DIPOFI
scene Carlo De Marino
musiche Antonio Di Pofi
disegno luci Giuseppe Filipponio
costumi Fabrizio Iorio e Mara Gentile
assistente alla regia Maya Melis
assistente di Francesco Bellomo Renato Arcuri
foto di scena Chiara Calabrò
direzione artistica stage Giulio Guarino
organizzazione Massimo Vulcano
realizzazione scena La Tecnica service luci e audio Isatec trasporti Di Martino