Pin It

Presentata a Catania nel Gennaio 2014 in forma di lettura recitata, in attesa di arrivare alla versione definitiva dello spettacolo, la pièce “Muraturi”, versione in dialetto siciliano diretta da Emanuela Pistone del testo ormai “cult” di Edoardo Erba, scritto in romanesco, “Muratori”, è andata in scena al Centro Culture Zo di Catania come quinto appuntamento della rassegna del Teatro Mobile. La traduzione in dialetto catanese mantiene intatta la forza, l’impatto ed il fascino del testo di Edoardo Erba, dando vita in circa 80’ ad uno spettacolo dal contenuto intrigante, grazie anche alla prorompente vitalità e capacità interpretativa degli attori che divertono lo spettatore, sollecitato dal linguaggio e dalle bizzarre battute dei protagonisti.  Prodotto da Isola Quassùd lo spettacolo, in due agili atti, vede protagonisti sul palco due muratori, Turi e Cosimo, che devono chiudere nottetempo, con un muro, il palcoscenico di un teatro in disuso per consentire l’ampliamento abusivo del supermercato

confinante. Ma, a metà dell’opera succede qualcosa che li trasporta in una realtà diversa da quella che loro vivono tutti i giorni.  I due protagonisti, rozzi e sempliciotti, hanno dei caratteri opposti e complementari: Turi, il più giovane e determinato, sogna un futuro da imprenditore di una società per rimuovere gli spurghi e pensa a pagare le rate del camion con cui si avvierà la nuova attività mentre Cosimo, il più anziano, non tiene tanto al riscatto sociale e si è rassegnato al suo ruolo. Il primo ha scelto di badare alla famiglia, il secondo invece preferisce mantenersi libero da legami e pensare al futuro, con la benedizione della nonna di cui tiene la foto nel portafoglio come portafortuna.
Turi e Cosimo si ritrovano in un teatro abbandonato, il cui palcoscenico deve diventare il deposito di un supermercato, lavorano di notte, perché non hanno i permessi, parlano del più e del meno, di donne, birre, cantieri, ma improvvisamente a sconvolgere il loro tran tran, prima all’uno poi all’altro, appare una figura eterea, quasi un fantasma, che rappresenta il luogo stesso, l’inquieta signorina Giulia del dramma di August Strindberg, che vorrebbe fuggire con Cosimo. Lo sgomento suscitato dall’apparizione di Giulia svela ai due amici muratori una dimensione ignota, li spinge oltre il muro, nel cuore vivo della scena, aiutandoli a ripensare alla loro dimensione di vita, al loro presente ed al loro futuro.
Efficaci nell’edizione di Emanuela Pistone, l’impianto scenico di Angelo Gullotta (un muro in costruzione in un teatro in disuso, tra carriole, pedane di legno imbiancate di calce, secchielli per la malta e forati) ed il gioco luci di Francesco Maria Attardi che sottolineano le bizzarre e misteriose vicende dei tre personaggi della vicenda. I costumi sono della Piccola sartoria Isola Quassùd, assistenti di palcoscenico Mithat Mounir, Abdul Saidu e Ibrahim Sidibe.
Alla fine della pièce applausi reiterati per la scorrevole regia e per la traduzione in dialetto catanese di Emanuela Pistone e soprattutto per i tre interpreti: Domenico Gennaro (l’indeciso e pasticcione Cosimo), Giampaolo Romania (il determinato Turi) e  Pamela Toscano (il delicato fantasma della strindberghiana signorina Giulia).
La brillante commedia di Edoardo Erba, anche in questa ennesima rappresentazione, in dialetto catanese, pur assicurando momenti esilaranti, parla ancora di lavoro e di lavoratori, dei loro sogni e dei loro rimpianti ed è soprattutto un inno d’amore al teatro, oltre che un irresistibile ritratto comico, delicato e poetico di due sempliciotti alle prese con una realtà diversa dalla loro, ma che non possono ignorare nemmeno alzando un muro.

“Muraturi”
di Edoardo Erba
Traduzione in dialetto siciliano e regia di Emanuela Pistone
Con Domenico Gennaro, Giampaolo Romania e Pamela Toscano
Impianto scenico di Angelo Gullotta
Luci e fonica di Francesco Maria Attardi
Assistenti di palcoscenico Mithat Mounir, Abdul Saidu e Ibrahim Sidibe
Costumi della Piccola sartoria Isola Quassùd
Produzione Isola Quassùd
Stagione Teatro Mobile- Centro culture Zo di Catania - 28-29 Aprile 2018

Foto Gianluigi Primaverile