Con il progetto Play iniziato nel dicembre scorso promosso e sostenuto dalla Fondazione Carispezia FuoriLuogo, intendendo riassunte in questo logo le realtà artistiche e organizzative che vi si possono identificare a partire dall'associazione Gli Scarti, ha inteso offrire alla città un patto attraverso il quale rendere disponibili quelle energie creative che quel teatro, piccolo e periferico certo ma ricchissimo di idee, aveva promosso e con il tempo accumulato dentro il cuore ancora distratto della comunità. A questo progetto si è affiancato il Teatro delle Albe e il suo regista e drammaturgo Marco Martinelli, un teatro e un drammaturgo che hanno fatto del rapporto con la “polis” una, non l'unica certo ma al pari con tante altre, delle proprie ragioni d'essere, e che dunque come noto ha elaborato tale complesso rapporto in una creazione assai singolare, quella non-scuola di cui man mano molti in Italia ed in Europa ed anche nel resto del mondo hanno cominciato a parlare e che moltissimi
hanno apprezzato in tanti angoli della penisola e del continente. I primi hanno dunque fornito l'occasione, cercando di ridisegnare un rapporto con La Spezia divenuto forse difficile, gli altri hanno messo a disposizione se stessi, più che la loro esperienza o, come si direbbe con termine freddo, professionalità.
Sono così fiorite numerose iniziative che hanno coinvolto le scuole superiori della città, tra laboratori teatrali, laboratori di scenotecnica, educazione alla visione, percorsi e incontri con le compagnie ospiti di FuoriLuogo, fino alla creazione anche di un giornale di critica teatrale che ha recuperato un rapporto con la scrittura spesso difficile tra i ragazzi di oggi.
Purtroppo, è necessario dirlo, la città non ha risposto all'offerta del suo teatro, per un patto rinnovato e robusto, nella maniera che ci si sarebbe potuto aspettare, e si è ritratta facendosi velo dietro diffidenze e interessi forse localistici e cercando, in una sua parte, di boicottare e ostacolare con critiche pretestuose e talora rancorose.
Nonostante questo, l'evento che ha costituito il culmine di tutte queste iniziative, cioè lo spettacolo andato in scena il 2 e il 3 maggio è stato un successo, premiato non solo dagli sguardi entusiasti dei suoi giovani protagonisti e delle loro guide, ma anche dalla partecipazione del pubblico.
Sessanta studenti/adolescenti di La Spezia hanno infatti “messo in vita” ancora una volta Majakovskij sotto lo sguardo incitante e affettuoso di Marco Martinelli.
Un Majakovskij, quello de La Nuvola in calzoni, poco più che adolescente e quindi fratello in sentimenti e pulsioni di quei giovani che ne traducevano sul palcoscenico angosce e desideri, angosce di solitudine e desideri di rivoluzione, di fuga, di libertà che rinascevano su quei volti espressivi ed entusiasti.
Qualcuno ha detto che la non-scuola è un contagio, anzi un sentimento e un sentimento non può essere descritto e raccontato, ma va provato nel momento stesso in cui si manifesta, a Ravenna, come a Scampia, come a Lamezia Terme o a New York e recentemente a Nairobi.
Lo spettacolo dunque è stato una emozione con moltissimi applausi e entusiastici riconoscimenti a Marco e ai suoi ragazzi.
Due cenni meritati all'evento:
Ideazione e direzione spettacolo Marco Martinelli – Teatro delle Albe.
Guide Roberto Magnani, Simone Marzocchi, Enrico Casale.
Supporto guide Cecilia Malatesta, Matteo Di Somma, Davide Faggiani, Damiano Grondona.
Laboratorio scenografico Alessandro Ratti.
Coordinamento e organizzazione spettacolo Renato Bandoli, Andrea Cerri per Ass.ne Gli Scarti
Play è un progetto promosso da Fondazione Carispezia in collaborazione con
Ass.ne Gli Scarti (capofila), Teatro delle Albe, Ass.ne Prospettive teatrali-Stratagemmi, Ass.ne Fuori Luogo; Licei Costa e Mazzini, Istituti: Capellini-Sauro, Cardarelli, Casini, Einaudi-Chiodo, Fossati-Da Passano, Parentucelli-Arzelà, Da Vinci