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Singolare impasto di letteratura e musica, questo spettacolo costituisce un interessante esperimento drammaturgico, in sorta di partitura originale per voce narrante ed archi finalizzato ad articolare un dialogo in scena che man mano coinvolge anche la platea. Protagoniste le suggestioni del continente africano attraversato dalle parole di cinque narratori, in epoche diverse tutti e cinque sono stati premi Nobel per la letteratura, che traversano e sprofondano in quel continente pieno di contraddizioni e contrapposizioni, dal nord arabo ai territori sub sahariani fino alla letteratura bianca e boera del Sudafrica e infine alla cultura delle radici del colonialismo europeo tra attrazione e rifiuto. Sono parole diverse per vite e narrazioni diverse, talora incapaci di comprendersi e di accettarsi, ma

tradiscono, forse loro malgrado, una comune appartenenza, una radice condivisa che dà loro una tonalità particolare e piena di corrispondenze.
Una tavolozza di sensazioni sprofondate nell'oscurità della storia e della nostra intimità che cercano nella musica una sintesi che le accomuni e le trasformi nella voce intensa e anche unitaria di un mondo che siamo abituati a dimenticare, oppure a equivocare e massificare nelle ipocrite cronache di fughe, traversate talora tragiche, e sbarchi complicati.
Per questo Orazio Sciortino costruisce una tessitura musicale in certo senso disarmonica che nel dialogo con la voce intensa e plastica di Sonia Bergamasco cerca di recuperare quella armonia sprofondata nella storia e nell'esistenza di quei cinque 'raccontatori' di storie.
Un lavoro interessante anche se talora difetta di amalgama quasi che narrazione e musica fossero qualche volta tentati da strade diverse e invece di fondersi fossero semplicemente accostate l'una all'altra.
Ottima come detto la presenza scenica di Sonia Bergamasco e la sua capacità di modulare toni e tonalità del racconto e molto buona la prestazione dei quattro musicisti in scena (Adrian Pinzaru e Eilis Cranitch violini, Mizuho Ueyama viola, Claudio Pasceri violoncello) diretti con intensità dallo stesso Orazio Sciortino.
Una collaborazione tra Sonia Bergamasco e NEXT – New Ensemble Xenia Turin, da una idea di Claudio Pasceri, vista al Teatro Sociale di Camogli il 19 ottobre, con buon apprezzamento del pubblico.

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