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Lo spettacolo in scena fino al 25 novembre alla Sala Umberto di Roma, s'inserisce in due filoni molto frequentati dal teatro e dal cinema soprattutto negli ultimi anni. Il primo filone è quello del mondo degli adolescenti, universo complesso ed enigmatico, denso di spunti di riflessione che fanno bene agli adulti come genitori e ai giovani che possono riconoscersi nei personaggi. Il secondo filone è quello della scuola, presidio fondamentale contro il degenerare della cultura e della civiltà, spesso incarnata in straordinari pedagoghi che riescono a trasformarsi in àncora di salvataggio per ragazzi altrimenti allo sbando. Due filoni capaci di costituire binari sicuri su cui far correre una storia che garantisca appeal per un vasto pubblico. Tutto ciò non è comunque di per se' garanzia di qualità e/o di successo al botteghino, ma è pur sempre un ottimo inizio. Nel caso dello spettacolo scritto dal pluripremiato Vincenzo Manna e diretto da Giuseppe Marini, a mio parere siamo a metà strada tra un

lavoro interessante e una situazione che presta il fianco a qualche "già visto". L'ora e mezza di spettacolo è ben riempita dalla tensione sempre alta e da numerosi colpi di scena. Tuttavia la situazione dei "ragazzi difficili", il conflitto sociale con l'immigrazione e l'idea del professore che scardina la diffidenza dei ragazzi e riesce a coinvolgerli in un progetto, sono più di una citazione ai tanti lavori, soprattutto cinematografici, sull'argomento, cito in particolare il film  "Una volta nella vita (Les héritiers)" di Marie-Castille Mention-Schaar. Non mancano però gli spunti originali, gli elementi nuovi, e le situazioni particolari che stemperano il rischio di personaggi clichè più che archetipici. I giovanissimi attori della classe sono ben diretti e fanno del loro meglio, pur mostrando ovvie lacune, ma va detto che, e questo rappresenta un elemento nuovo per il "filone" del teatro adolescenziale, i dialoghi e le situazioni dello spettacolo sono molto impegnativi anche per un attore esperto. Discreta prova anche per i due adulti, professore e preside, che mostrano una recitazione convincente soprattutto in alcuni passaggi. Ottimo lavoro sulla scenografia, sulle luci e sulla colonna sonora, molto importante nello scandire la tensione sempre al limite dello sviluppo drammatico.

Accademia Perduta Romagna Teatri, Goldenart Production, Società per Attori
in collaborazione con Tecnè, Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale, Phidia
presentano
LA CLASSE
di Vincenzo Manna
con
CLAUDIO CASADIO | ANDREA PAOLOTTI | BRENNO PLACIDO
EDOARDO FRULLINI | VALENTINA CARLI | HAROUN FALL
CECILIA D'AMICO | GIULIA PAOLETTI
scene Alessandro Chiti | costumi Laura Fantuzzo
musiche Paolo Coletta | light designer Javier Delle Monache
regia
GIUSEPPE MARINI
Roma - Sala Umberto
13 - 25 novembre 2018