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“L’Amore è come la casa, come il pane: non se ne può fare a meno, ci tocca di diritto”. Su questa frase si sviluppa, si incentra la breve ed intensa pièce “Cucù”, scritta e diretta da Francesco Romengo, prodotta da Officina Tea(l)tro di Palermo e messa in scena a Catania, nella sala del Teatro L’Istrione, diretto da Valerio Santi, all’interno della stagione di prosa “Così è se vi pare”. Il lavoro, premio miglior regia al Festival Teatri Riflessi nel 2015 e al Festival Nazionale di Teatro Città di Leonforte nel 2016, è interpretato da Nicola Notaro e Gabriele Zummo. Su una scenografia povera, ma d'effetto (una lampada, un’edicola votiva, l’insegna del negozio, un ring segnato di bianco che stabilisce lo spazio) e che contribuisce a raccontare l’esistenza dei due personaggi all’interno di una bottega - una “putia” di orologi - si muovono - in stretta simbiosi - Peppino, nevrotico e balbettante orologiaio e Nicola, garzone di bottega, vedovo e squattrinato, ma più propositivo ed aperto alla speranza ed

al cambiamento. I due derelitti raccontano le loro sfortunate esistenze: Peppino parla della sua bottega, unico bene, abusivo, che gli è rimasto nella vita ed ereditato da una madre opprimente e che lo ha sempre tenuto lontano dalla realtà e da se stesso e Nicola, alle prese con una grama esistenza da povero e vedovo ma che, proprio alla fine, quando i due dovranno lasciare per l’esproprio e lo sgombero la “putia”, cercherà di convincere l’amico a lasciare quella prigione per iniziare una nuova vita, magari insieme.
La pièce, in circa 50 minuti, con un linguaggio crudo ed assolutamente reale, fotografa la condizione, più mentale che fisica e sociale, dei due personaggi, uniti da una stretta cucitura ai fondi delle loro giacche che li fa sembrare siamesi, figli della stessa storia e che tra buffi movimenti, ricordi e battute, sono da sempre relegati nella loro bottega, vivono la loro esistenza da sconfitti. I due, tra le musiche di Arvo Part ed Edith Piaf, vivono così l’ultima notte nel loro piccolo spazio comune, infatti l’intero palazzo sta per essere demolito per costruire un modernissimo centro fitness. Peppino e Nicola si confrontano con due posizioni diverse: il primo è ancorato a quella bottega ed ha costruito in quel mondo il suo confine di separazione dall’esterno, trovando rifugio nel ticchettio di un orologio, mentre il secondo lo spinge a reagire, a mettersi in contatto con una sua vecchia fiamma, ad aprirsi a nuove possibilità. Dal loro dialogo scatta la molla per un cambiamento liberatorio e Peppino ritrova se stesso e il diritto d’amare che aveva dimenticato, la sua identità sentimentale. Lo spettacolo si chiude con i due che danzano un valzer, festeggiando così un’unione amorosa scoperta improvvisamente. Forse solo la musica, l'amicizia, l'amore, un valzer li potrà salvare o far rinascere.
Lavoro poetico, a tratti clownesco e che, senza alcuna retorica, narra di un amore omosessuale con i due interpreti, Nicola Notaro e Gabriele Zummo che, con grande efficacia, si disimpegnano nei loro ruoli, mentre la regia dello stesso autore crea una sorta di poesia, di tenerezza, di comprensione attorno ai due emarginati. Pièce che affronta tematiche quali le nostre radici, l’esclusione, la povertà, i diritti alla casa, al lavoro, alla libertà e all'amore e che alla fine riscuote i convinti applausi del pubblico.

L’autore
Francesco Romengo nato a Palermo nel 1979, dal 2004 fa parte della Compagnia Franco Scaldati. Sotto la direzione di Scaldati e Filippo Luna recita alle Orestiadi di Gibellina ne “Il pozzo dei pazzi” (2004), e l’anno seguente, sempre alle Orestiadi, presenta lo spettacolo “Formicaio”, da lui scritto e diretto.
È il direttore della Compagnia Tea(l)tro. Nel 2006 ha curato al direzione artistica della rassegna teatrale dal titolo “Allustruspentu”. I suoi spettacoli hanno ottenuto premi e menzioni riscuotendo un generale apprezzamento.

“Cucù”
Scritto e diretto da Francesco Romengo
con Nicola Notaro e Gabriele Zummo
Assistente alla regia Marta Di Fiore
prodotto da Officina Tea(l)tro - Palermo
Stagione Teatro L'Istrione di  Catania – 15, 16 e 17 Febbraio 2019