«Una scrittura che utilizza con abilità le dinamiche sceniche grazie a dialoghi secchi, di gran ritmo e piglio cinematografico, da cui i personaggi emergono con poche ma decise pennellate. L’ambizione […] è quella di disegnare una storia di ampio respiro, dove analisi sociale, familiare e di coppia si mescolano per raccontare le nostre paure e il nostro senso di inadeguatezza. La sinistra attrazione per l’additivo chimico come soluzione provvisoria dell’infelicità viene così resa senza moralismo, grazie a intense sintesi poetiche e metafore potenti quanto inattese».
(Dalla motivazione della giuria del Premio Hystrio - Scritture di Scena 2015 per la menzione speciale attribuita a 10mg)
10mg parla della mercificazione della malattia attraverso il sistema pubblicitario. Sempre più frequentemente, infatti, attraverso il marketing e la pubblicità viene cambiata la percezione dei disagi quotidiani: che diventano vere e proprie malattie. La pubblicità funziona a tal punto da trasformare molte persone in pazienti e il farmaco, per costoro, diventa come una droga. I nomi dei farmaci usati in questo testo non sono reali, ma ogni malattia menzionata lo è poiché la realtà (come spesso accade) supera di gran lunga la nostra immaginazione.
Due sono i mondi che si muovono, come su binari paralleli, in questo testo: quello di una famiglia e quello di una casa farmaceutica. Nella prima, la Moglie e il Marito sembrano non comunicare e subiscono in modo diverso il problema di un figlio a cui è stato diagnosticato l’ADHD. Nella seconda, il Direttore marketing e Lei – creativa pubblicitaria – sembrano invece comunicare esclusivamente per ragioni lavorative: dopo aver concluso con successo la campagna pubblicitaria per un farmaco contro l’ADHD, stanno lavorando a una nuova per un prodotto contro il dolore da lutto.
Due mondi distinti, collegati dalla figura di un Medico, con cui tutti i personaggi avranno man mano a che fare. Due mondi che solo nel terzo atto si andranno a incrociare, nonostante, fin dall’inizio, dal movimento di uno dipenda il movimento dell’altro.
(Dalle note dell’autrice)
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Nata a Roma nel 1986, Maria Teresa Berardelli si diploma nel 2008 all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. Nel 2009, vince con il dramma STERILI il prestigioso Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” per autori under 30. L’anno seguente conquista il Premio InediTO - Colline Torinesi, “Sezione Testo Teatrale”, con ALTROVE e anche la sesta edizione del Premio Fersen con STUDIO PER UN TEATRO CLINICO, mentre è finalista del Bando Nuove Sensibilità con il progetto L’ESTREMO LIMITE. Nel 2012 entra nel gruppo “CRISI”, laboratorio permanente di drammaturgia tenutosi a Roma al Teatro Valle Occupato e condotto da Fausto Paravidino; con il quale, sei anni dopo, ripeterà un’analoga esperienza laboratoriale al Teatro Stabile di Torino partecipando all’«ecosistema» Playstorm, concentrato «sul processo e sulla ricerca drammaturgica, più che sul prodotto». Con Paravidino lavora peraltro come sua assistente regista per gli spettacoli IL MACELLO DI GIOBBE (del 2014), SOUPER (2016), IL SENSO DELLA VITA DI EMMA (2018) e LA BALLATA DI JOHNNY E GILL (2019); così come con Valerio Binasco per la pièce SOGNO D’AUTUNNO di Jon Fosse prodotta ancora dallo Stabile di Torino nel 2017. Frattanto, numerosi altri registi mettono invece in scena i suoi testi: e cioè Camilla Brison, Marianna Di Mauro, Fabrizio Arcuri, Federica Bognetti, Imogen Kusch, Antonio Mingarelli, Nicoletta Robello, Antonio Tintis, Federico Vigorito e Andrea Baracco. Per quest’ultimo – oltre ad assisterlo nella regia degli spettacoli ROMEO E GIULIETTA ed EDIPO RE del 2016, e in quelli del biennio a seguire FINALE DI PARTITA e IL MAESTRO E MARGHERITA – scrive nel 2018 una serie di adattamenti teatrali: UNO, NESSUNO E CENTOMILA dal romanzo di Luigi Pirandello, da cui la messinscena prodotta da Khora Teatro; IL RACCONTO D’INVERNO da William Shakespeare, per la produzione del Teatro Stabile dell’Umbria; e ITACA PER SEMPRE dalla reinvenzione narrativa di Luigi Malerba del mito di Ulisse e Penelope, andata in scena per TrentoSpettacoli. Da teatrante a tutto tondo qual è, tuttavia, lei stessa si cimenta nella regia di proprie drammaturgie montando, per la compagnia Quattroquinte, ALBA nel 2014 e OLIO DI GOMITO. CANOVACCIO PER CINQUE CASALINGHE nel 2015: da poco tornato con successo sulle scene ad avvio di questo 2019 al romano Teatro de’ Servi. E ricordata già la sua affermazione al Premio Hystrio - Scritture di Scena 2015 grazie a 10mg, sono infine da menzionare le diverse pubblicazioni che, a partire dal testo STERILI, compaiono negli anni in vari volumi collettanei editi dalla casa Editoria & Spettacolo di Spoleto: dai succitati ALTROVE e STUDIO PER UN TEATRO CLINICO a PERDERSI e SIGNOR P. STORIA DELLA DISCESA DI UN UOMO E DELL’ASCESA DI UN ALTRO UOMO.