Genova rende omaggio, in un certo senso riscoprendolo e di nuovo facendolo suo, a un artista dalle molte vocazioni sostenute da una ispirazione coerente che permea e alimenta uno stile inconfondibile che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Lo fa in occasione del suo compleanno, era nato a Genova appunto il 3 giugno del 1921, punto di partenza di una vita intensa e un po' nomade che comunque lo ha sempre ricondotto alla sua città, segnata dalla felice esperienza del Teatro della Tosse fondato nel 1968 insieme a Tonino Conte e Aldo Trionfo. Questa esperienza segnerà la sua qualità artistica e la sua vita fino al 2007. Un omaggio articolato su due iniziative, in collaborazione tra il Teatro della Tosse che custodisce molta della memoria di Luzzati e la fondazione di Palazzo
Ducale, intrecciate in un percorso di conoscenza e di appropriazione della sua sfaccettata arte. Così dal 1° giugno al 3 novembre nel Sottoportico di Palazzo Ducale potremo visitare “Labirinto Luzzati” mostra focalizzata sull'aspetto figurativo delle sue creazioni, mentre fino al 14 luglio, al Luzzati Lab nel centro storico potremo addentrarci nella mostra “Dal Bozzetto al Palcoscenico”, curata dal suo allievo Paolo Bonfiglio, che di quella stessa arte esalta l'aspetto per così dire 'operativo'.
È questo un lato importante del senso complessivo dell'evento, perché, come hanno ricordato gli organizzatori in particolare Emanuele Conte, Luzzati amava definirsi scenografo più che pittore, intendendo con questo che la sua vocazione era soprattutto il teatro e la sua pittura diventava drammaturgia.
La mostra è ricca, ricca nella sua composizione e ricca di suggestioni, ma soprattutto è capace a mio avviso di enfatizzare un aspetto importante dell'opera di Luzzati, la capacità cioè di esprimere e condividere, canalizzandoli, sentimenti ed affettività, e quell'umanità che ha caratterizzato la sua vita , la sua attività e le sue relazioni.