È l'ultimo romanzo dell'inglese Bernard Cornwell, poliedrico e molto fecondo scrittore, anzi direi creatore di storie a cavallo tra il romanzo di avventura, sia nella sua accezione più tradizionalmente ottocentesca che in quella più contemporanea e diffusa della saga fantasy, ed il romanzo storico attraverso la narrazione di vicende 'inventate' ma solidamente inquadrate ed ancorate in un affresco coerente e criticamente strutturato.
È il caso di questo romanzo che mescola efficacemente realtà e finzione e, mentre dipana un racconto tra il gotico e il thriller, riesce ad illuminare una periodo storico molto importante della Inghilterra dell'ultima parte del regno di Elisabetta I.
Ma del periodo storico in questione, sul finire del sedicesimo secolo, mostra in particolare la vita concreta, talora difficile e cattiva, che stava nell'oscurità alle spalle della luminosità del teatro elisabettiano che ha 'inventato' per così dire il teatro moderno.
Così la storia di William e del fratello Richard, che fuggito dal villaggio natale lo avrebbe raggiunto a Londra avviando una difficile carriera di attore, è la storia di un furto e di un contrasto irriducibile ma riesce a ricostruire con precisione l'ambiente ed il contesto storico controverso in cui si è realizzata la genesi di quel teatro e l'attività del suo insuperato esponente.
Quella supposta storia personale, di cui seguiamo con crescente interesse l'evoluzione e che ovviamente non sveliamo, è una sorta di veicolo e rende dunque più facile ed emotivamente più profondo l'approccio con quel mondo, oltre le paludate descrizioni dei critici teatrali.
Un bel romanzo da consigliare e non solo a quelli, e sono ovviamente molti, che amano William Shakespeare e le sue opere.
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La congiura dei fratelli Shakespeare
di Bernard Cornwell
Longanesi 2019
428 pagg. € 22,00