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Quattro giornate per quattro diverse location, undici spettacoli e sette film questi i numeri del  Festival FuoriFormato giunto al suo quarto anno. Organizzato dal Comune di Genova e curato da Teatro Akropolis, Rete Danzacontempoligure e Augenblick, giovandosi inoltre della collaborazione della Società per Cornigliano, di Palazzo Ducale Genova Fondazione e del Museo Biblioteca dell'Attore di Genova, istituzione quest'ultima talora non valorizzata come merita la ricchezza delle sue collezioni. Un festival ancor più arricchito dalle partecipazioni internazionali di prestigio caratterizzato dall'ingresso libero ad ogni evento. Più che un Festival nella sua tradizionale accezione però, soprattutto un momento prima di ricerca e poi di condivisione, sotto lo sguardo attento dei drammaturghi di Akropolis David Beronio e Clemente Tafuri, dei fermenti che attraversano la danza ed il teatro performativo contemporaneo spinto, dalla stessa baumaniana fluidità di una Società e di una Storia in apparente dissoluzione, a ricercare contatto e fisicità, a 

recuperare cioè, nel gravitoso peso che la caduta in quel vuoto procura, comprensione, stabilità, concretezza e significatività.
Del resto è questo il segno della ricerca drammaturgica di Akropolis, esteticamente impostata e circoscritta nel magico cerchio dionisiaco, alla ricerca di quella espressione pre-verbale ovvero quella suggestione pre-logica, niccianamente concepita, custodita dal corpo ed in grado di riavviare la catena del senso umano.
Nel segno di questa ricerca è, del resto, encomiabile l'attenzione che Akropolis e questo suo Festival riservano ai giovani talenti della coreusi nazionale ed internazionale, legati tra loro da una concezione innanzitutto visiva, ed etimologicamente corretta, del teatro, come testimoniato dalla finale rassegna di 'corti' che , pur avendo per soggetto la danza, vanno oltre la danza trasfigurandola in una molto moderna simbologia dello sguardo.
È stata, di tutto ciò, conferma l'ultima giornata, il 27 giugno, di spettacoli dal vivo che hanno visto alternarsi nelle sale di Villa Bombrini, tre spettacoli, a cominciare dall'aereo “Alegre Saudade – concerto per corpo e chitarra” di e con Ilenia Romano,  fatto di sovrapposizioni e infingimenti, in un eterno equivoco tra corpo e strumento.
È seguito “Waste Movement” primo atto della più vasta “energheia” in preparazione, di e con Paola Bianchi, una suggestione che invita a recuperare/riciclare quello che del nostro corpo, ed è sempre di più, dimentichiamo ed abbandoniamo come, appunto, un rifiuto.
Ultimo della serata “pink elephant” di e con Siro Guglielmi, divertissement apparente ma ironicamente costruito, forse come la nostra stessa vita, su disarticolazioni e disorientamenti continui e incalzanti.
Per quanto riguarda quello che è stato il programma completo rimandiamo ai diversi comunicati, non senza sottolineare che il successo di questo evento, e non solo in città, sembra crescere e lo testimonia il numero sempre maggiore di partecipanti, in buona quota giovani spesso lontani dal teatro tradizionale.