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C’è un piccolo spettacolo che si è visto domenica 14 luglio nel singolare (e bellissimo) spazio scenico allestito a Punta Maddalena a Siracusa, si tratta di “Senti la voce”, di e con Giancarlo Latina, Giorgia D’Acquisto, Luigi Maria Rausa. La drammaturgia è tratta da un paio di testi Martin Krimp (la trilogia “Meno emergenze” e “Consigli alle donne irachene”). Le musiche di varia (e non organica) ispirazione sono suonate dal vivo da Alessandro Faro e il contesto è la rassegna di teatro “Tragedy off” che intende offrire al pubblico siracusano uno sguardo sul teatro contemporaneo che, per quanto parziale, vada oltre la tradizionale offerta locale del teatro classico. Detto questo, lo spettacolo – probabilmente ancora in fieri - appare se non proprio velleitario, certo poco meditato, alquanto frettoloso nella sua realizzazione e per nulla disponibile a porsi in una dimensione di intellegibilità nei riguardi del pubblico. Caratteristica quest’ultima che, a scanso di equivoci, non è affatto tipica del teatro

contemporaneo. C’è tuttavia in questo lavoro una qualità evidente e che va segnalata perché feconda e possibilmente foriera di sviluppi positivi: i tre attori, per quanto giovani, hanno tutti una compiuta preparazione professionale di tipo accademico e comunque tradizionale. E questo segna fortemente lo spettacolo: saper stare in scena per bene, postura curata, voce impostata, buona dizione. Si tratta di strumenti attorali che sempre meno si trovano, laddove si volga lo sguardo alla ricerca teatrale militante. E non è detto che sia sempre un bene. Ecco questa volta invece, oggettivamente, questi strumenti sono presenti e sono usati in modo più o meno consapevole. L’effetto straniante allora è notevole: la scrittura tersa, tagliente e paradossale di Martin Krimp sembra assumere nelle parole e nello stare in scena di questi attori una pienezza che rende più evidente ed esplicita la considerazione della frammentarietà della realtà contemporanea tipica di tale drammaturgo.

foto Salvo Antoci