Fa piacere in una epoca di ignoranza assai poco santa e di spazi (pseudo)culturali, in rete o altrove, occupati da blogger ed influencer di varia provenienza e di impreciso indirizzo, che qualcuno non professionalmente si occupi di teatro e ne coltivi angoli e giardini in ombra che meriterebbero un po' più di sole. È il caso del genovese Gruppo Teatrale L'Atelier, sede nei vicoli del centro storico, che coltiva con passione, oltre il puro dilettantismo, il suo interesse per la recitazione e la messa in scena, quasi una ricerca individuale e soggettiva che aspira ad agganciare altrui sensibilità anche silenziose e inaspettate. Fondato nel 1968 il Gruppo propone letture e spettacoli di prosa, in rassegne e festival, trovando ispirazione nelle più innovative teorie di recitazione. Costante la partecipazione al Festival Internazionale di Poesia di Genova e al Bloomsday dedicato a James Joyce. Un gruppo di appassionati, dunque, che mantiene viva una tradizione, tra teatro popolare in
senso alto e teatri girovaghi, un tempo molto radicata nel nostro paese e comunque con ancora notevoli potenzialità di continuità e ripresa.
Questo gruppo ci ha proposto, martedì 12 dicembre nella sala lignea della Biblioteca Berio di Genova, una lettura scenica di “Quella volta”, breve piéce di Samuel Beckett che, in cartacea silhouette nera come i cinque attori/lettori, tre donne e due uomini, ha presenziato alla rappresentazione.
Preceduta da una breve introduzione, ricca di aneddoti, sulla vita e le opere del drammaturgo irlandese, è stata il centro di un pomeriggio interessante e di buona fattura, con un discreto concorso di pubblico.
Lo spettacolo fa parte del ciclo che il Gruppo L'Atelier dedica ai premi nobel della letteratura, ciclo che si alterna mensilmente a quello dedicato alla poesia, anche in lingua originale. Lo stesso sarà riproposto a Rapallo presso la Biblioteca Internazionale sabato 14 dicembre nell'ambito della rassegna “Sabato in Biblioteca”.