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Nel gonfio e polemico odierno rumoreggiare di emergenze, una voce sembrava scomparsa, forse sormontata o forse sgambettata in una affannosa rincorsa, la voce del teatro e dello spettacolo in genere. L'iniziativa di A.G.I.S. presentata oggi nel corso di una videoconferenza stampa, cerca di porre rimedio a quella assenza. Detto in altri termini il mondo dello spettacolo, e con esso anche il teatro, dopo due mesi di sorpresa, afasia e confusione tenta una risposta a quanto succede dentro di sé e attorno a sé. Lo fa con un documento proposta che i vertici dell'Associazione hanno presentato al ministro Franceschini affinché ne faccia partecipe il Governo e l'ormai mitico “Comitato Tecnico Scientifico”, e così, con essi, ne possa tenere conto efficacemente. Il documento, che riproponiamo integralmente a parte tra le notizie, è breve ma articolato e ci sembra cogliere alcuni elementi di forte interesse, strutturandosi su due issues fondamentali, La prima è di carattere per così dire organizzativo, ponendosi il problema di come non far sfiorire in questa emergenza l'iniziativa artistica e creativa, che è anch'essa sottoposta a tempi e modalità di preparazione e previsione, e per questo

proponendo una sorta di crono-programma con cui accompagnare necessariamente il ritorno alla normalità, al di là di quando questa sarà possibile. Valuta così, alla luce dell'esperienza della gente del settore, la possibilità di poter far accedere il pubblico innanzitutto con gli spettacoli all'aperto e nelle arene estive, dunque dai prossimi tradizionali festival nelle diverse contrade italiane, ovviamente organizzando presenze e produzioni alla luce delle norme di sicurezza (distanziamento e protezione individuale soprattutto) man mano emanate e non ancora del tutto chiare.
A seguire, gli spettacoli al chiuso che però, correttamente, dovranno essere preceduti dalla possibilità di riavviare le produzioni, adeguatamente strutturando prove, scenotecnica, laboratori e quant'altro. Magari sfruttando, nell'intero processo creativo, le potenzialità delle varie piattaforme o dei social, aprendo un canale innovativo verso il pubblico tradizionale e quello nuovo, soprattutto giovane.
La seconda è inevitabilmente economica e riguarda la possibilità di sopravvivenza delle diverse realtà dello spettacolo, ciascuna diversamente colpita, ma sempre pesantemente, dalla chiusura, rimodulando il FUS (già salito a 130 milioni) e affiancandovi fondi integrativi di emergenza e specifici per sostenere la ripartenza, che è stata definita da taluno paradossalmente più onerosa dell'attuale letargo, in termini di risorse umane, artistiche e di fisica riorganizzazione dei processi lavorativi, dalla bigliettazione alla accoglienza del pubblico, adeguandola alle norme restrittive e fino al loro mantenimento.
Il documento è stato illustrato da Carlo Fontana, presidente AGIS, da Filippo Fonsatti, presidente FEDERVIVO, e da Francesco Giambrone, presidente ANFOLS. Con loro Roberto Andò, regista cinematografico e teatrale e direttore del Teatro Stabile di Napoli, e Daniele Gatti, direttore d’orchestra e direttore musicale dell’Opera di Roma.
Nel successiva conferenza stampa, in risposta alle domande dei giornalisti, gli organizzatori hanno potuto precisare alcuni aspetti del documento di “proposte/richieste” ed il fondato auspicio che potrà trovare una adeguato ascolto.
In chiusura il presidente Fontana ha espresso il desiderio e l'intenzione di organizzare, quando si potrà, un incontro  con gli artisti.