Proprio oggi 18 maggio, ma dieci anni fa, moriva d'improvviso Edoardo Sanguineti, dopo un breve, inaspettato ma soprattutto tormentato ricovero in un anonimo pronto soccorso genovese. Strano e paradossale destino per una vita lunga ottanta anni ma sempre vissuta su quella sorta di strano confine che sta tra l'estrema riservatezza e il desiderio e la capacità di incidere sul quotidiano di tutti, di modificare inavvertitamente e profondamente la percezione di noi, e in particolare di noi dentro ad una società che sembrava crescere e svilupparsi contro i suoi stessi principi, giudizi e valori che siano.
Uomo dall'ingegno poliedrico e politicamente implicato, nel senso più alto che queste parole possono nascondere, esordisce alla fama come poeta con un Laborintus profondo e anche spietato che
ancora oggi è fonte e miniera non del tutto esaurita. Accademico eterodosso, tra Torino, Salerno e Genova, coltiva un inusuale, almeno per l'Italia, gusto della polemica che esercita nella sua attività di politico ma soprattutto di sottile saggista, tra filosofia, psicoanalisi, sociologia e quant'altro, con una scrittura che sapeva adattarsi ad ogni argomento e da ogni argomento sapeva trarre il succo essenziale.
Letterato fecondo e innovativo, ha spaziato dalla poesia al romanzo, dalla traduzione alla drammaturgia vera e propria, appropriandosi e mutando il termine “travestimento” che con lui diventa una nuova estetica della scrittura teatrale e una poetica alla base di grandi spettacoli, dal più noto Orlando Furioso fino al Macbeth Remix e ai Sei personaggi.com, ovvero ai suoi ultimi interessantissimi lavori per il Teatro di Genova.
Forse proprio nel teatro si esercita fino in fondo il suo paradosso esistenziale di innovativo creatore molto presto accantonato e talora quasi dimenticato. Sarebbe infine ora che qualcuno, oltre all'amico Andrea Liberovici, riprendesse in mano quelle scritture per il teatro, comunque le si voglia chiamare, anch'esse ancora ricche di luoghi inesplorati e di suggestioni che attendono solo un nuovo interprete.
Molti ricordi personali mi legano ad Edoardo Sanguineti, teatrante e letterato, ma non è questo il luogo per riproporli. Basti quella percezione di mancanza che questa data porta alla mente, non solo la mia ma anche di quella dei tanti che l'hanno conosciuto e soprattutto dei più che lo conosceranno attraverso i suoi scritti, dalla poesia, al romanzo, dal saggio al teatro, in un viaggio che non è ancora finito.