Nel corso di una conferenza stampa molto partecipata in presenza e in video, mercoledì 23 febbraio, il Teatro Stabile del Veneto ha comunicato le nomine decise in questi mesi, con un lavoro intenso e poco pubblicizzato, e ha presentato il suo nuovo organigramma operativo che affianca al nuovo Direttore Artistico Giorgio Ferrara (nella foto), la “regista residente” Irina Brook e un responsabile delle produzioni nella persona del regista veneto Bepi Morassi. In questi tempi di crisi e chiusure appare certamente un gesto di coraggio quello di rinnovare profondamente la direzione del teatro nella prospettiva, che si spera prossima, della riapertura delle sale e della ripresa delle produzioni dal vivo. Un gesto di coraggio ed un atto di fiducia nelle potenzialità di un mondo teatrale ricco non solo di tradizioni ma anche di fermenti nuovi.
Tra l'altro sono, quelle fatte dagli amministratori del Teatro Stabile del Veneto, nomine di prestigio per biografie, storie personali e percorsi artistici di tutti e tre i neo nominati, per i cui curricula, peraltro ben noti, rimandiamo al comunicato ufficiale e alle annesse comunicazioni, neo nominati che si segnalano, tra l'altro, per il fatto di mescolare e sovrapporre musica e drammaturgia, lirica e teatro di prosa, come del resto avvenuto anche altrove.
Non solo, ma appaiono anche segnalarsi per una particolare attenzione al panorama internazionale e ai fermenti più giovani e innovativi di quel panorama. In particolare Irina Brook potrà sviluppare ed esportare il suo progetto itinerante House of Us, dedicato ai giovani appunto e alla loro solitudine attraverso l'Amleto shakespeariano, che da Venezia divenuta città capofila interesserà molti luoghi del mondo (in Italia Palermo e Firenze).
Sono scelte interessanti, anche eccentriche se vogliamo, resta solo da augurarci che risultino efficaci per la crescita del Teatro del Veneto e del teatro italiano in generale che, come noto e per colpe non sue, non attraversa un periodo particolarmente felice.