Spettacolo multimediale, sospeso tra virtualità e presenza, ma che va oltre la multimedialità per diventare multisegnico e multilinguistico, nella suggestiva sovrapposizione di greco antico e moderno, di inglese e di italiano, ciascun linguaggio in grado di trascinare dentro la scena simbologie e corrispondenze diverse ma omogenee e ben integrate le une alle altre. Drammaturgia al femminile che getta il suo sguardo sul mito di Antigone da una angolatura particolare e poco frequentata, cioè non quella tradizionale della contrapposizione tra legge e natura ciascuna riferibile al principio maschile e a quello femminile contrapposti, ma quella della violenza di genere e della consapevolezza di genere, entrambi in un certo senso coartati e deformati dalla prigione di un millenario patriarcato. Creonte e Antigone, una violenza antica coltivata dalla paura e che coltiva la paura femminile, la paura della violenza ma non solo, anzi soprattutto la paura della perdita di sé, della perdita si una identità consapevole resa prigioniera. Ma dall'altra una violenza esercitata che si sovrappone ed espelle anche la coscienza di sé del maschile, dell'uomo che in effetti non esiste, come ripete quasi
ossessivamente il testo, risolvendosi ed esaurendosi nell'esercizio di un potere che in fondo non capisce nemmeno più.
Un processo letto con efficacia nella nostra modernità, segnata dal moltiplicarsi dei femminicidi e delle altre violenze di genere, ad ogni livello e strato sociale cui molto spesso si contrappone una condanna di maniera o molto superficiale.
È stato uno spettacolo intenso e forte che ha riproposto temi e scogli della riflessione femminile a partire dagli anni 70, temi e scogli che anora percorrono la società tra flussi e riflussi accentuati dall'effetto lokdown durante il quale è stato concepito.
Testo e messa in scena si amalgano con equilibrio e, dentro questa cornice, la recitazione dai tratti performativi è di buon livello in un contesto organizzato da musiche, sonorità e canto di grande efficacia. Un ensemble giovane e di qualità
Presentato, in residenza al Teatro Nazionale di Genova, nell'ambito della XVII edizione del “Festival dell'Eccellenza Femminile” diretto da Consuelo Barillari ed in corso a Genova e prossimità dal 15 ottobre, con pausa, al 28 novembre.
Di Christina Ouzounidis. Regia Elli Papakonstantinou. Con Nalyssa Green (voce e tastiere), Serafita Grigoriadou, Gemma Hanson Carbone, Valia Papachristou, Katerina Papachristou (voce tastiere e basso), Sofia Manoli. Produzione ODC Ensemble/Elli Papakonstantinou al Teatro Eleonora Duse di Genova il 15 Ottobre.