Orlando è un vecchio burbero che riempie la sua solitudine boriosa di mille oggetti rotti e vecchi stipati all’inverosimile nella sua casa. Ma l’assistente sociale lo costringe ad accogliere tra le pile di robacce accatastate una donna robot per fare le pulizie. Il cavallo di battaglia di Alessandro Riccio torna a teatro per la nona stagione di fila. Sul palco del Teatro Rifredi (via Vittorio Emanuele II, 303, fino al 31 dicembre 2021) insieme allo stesso Riccio nei panni di Orlano, una impareggiabile Gaia Nanni che interpreta l’esilarante robot. Tra gag e battute, si dipana una storia di solitudine e fragilità dell’anziano alle prese con i limiti del corpo. Ma il vissuto sgangherato con il robot finisce per far rinascere la vita nel cuore di Orlando e rendere più umano il tramonto della sua vita. Lo strampalato robot
si mostra capace di quella dedizione che riscalda l’animo, come a ricordarci che il segreto della felicità da giovani come da vecchi è condividere. Si ride davvero molto, ma il controcanto è l’affresco dell’animo umano nelle sue sfumature fragili.
Restano dei capisaldi della comicità alcuni passaggi dello spettacolo, come la programmazione del robot mediante le istruzioni allegate, che riesce a farci sorridere su quel baratro generazionale che separa le generazioni passate dal nostro mondo tecnologico.
Sullo sfondo emerge quella fiorentinità di termini bizzarri, modi bruschi e scanzonati, calembour goliardici che trovano proprio nel teatro di Riccio il baluardo della valorizzazione più attuale. Non si tratta di preservare dialetti e regionalismi, ma di mettere in scena un modo di essere attraverso il modo di esprimersi.
Il risultato è un gioiellino del nostro teatro comico contemporaneo, abile nel lasciare il segno in spettatori molto diversi e fruibile di letture stratificate che vanno ben al di là della semplice occasione di ilare leggerezza. Da gustare!