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Il diniego, il ritornello anticonformista “Avrei preferenza di no” di un uomo che con la sua frase innesca il caos nell’ordinario conformismo del suo luogo di lavoro e nell’identico, noioso scorrere dei giorni, è l’asse portante di “Bartleby, lo scrivano”  di Francesco Niccolini, liberamente ispirato al racconto di Herman Melville, in scena al Teatro Brancati di Catania, per l’odierna stagione di prosa. Prodotto da Arca Azzurra con la superba interpretazione di Leo Gullotta e con la regia di Emanuele Gamba, è un lavoro sul conformismo e profondamente attuale. In circa 80 minuti senza intervallo, si avvale di un cast ben amalgamato e con l’interpretazione spiazzante di Leo Gullotta nei panni di un uomo semplice, misterioso e che, all’improvviso, si blocca, mettendo in pratica con il suo diniego, la scelta di non partecipare alle vite sempre uguali e normali degli altri, votate al profitto, alla carriera, all’ambizione. Lo scrivano Bartleby, sottovoce, senza violenza, con le sue quattro parole, riesce a

sovvertire l’ordine prestabilito. Il suo garbato rifiuto paralizza il lavoro e la logica, sconvolge tanto l'ufficio che la vita intima del suo sensibile datore di lavoro. Il semplice Bartleby di Gullotta riesce a innescare una sorta di processo dubitativo e di disgregazione di un potere che ritroviamo nel binomio "lavoro/dovere".
Lo spettatore, grazie all’azzeccato gioco luci, all’impianto scenico in chiaroscuro e ai suoni che sottolineano il lento ed uguale trascorrere dei giorni, viene  catapultato in uno studio di un avvocato che, per ridurre il lavoro, cerca un nuovo scrivano, per agevolare i suoi due impiegati complementari che non si sopportano e una segretaria impicciona che combinano poco. Fa parte dell’ambiente lavorativo anche una donna delle pulizie sempre presente e fissata con l’ordine. Per dare una mano si presenta Bartleby, uno scrivano scrupoloso, enigmatico, alienato, che sgobba anche nelle ore di pausa, nutrendosi solo con biscotti allo zenzero, ma che, a un certo punto, si ribella al sistema e si blocca, smettendo per sempre di fare lo scrivano. Questo suo blocco non viene compreso dai colleghi mentre invece colpisce il titolare, l’avvocato profondamente umano che cerca di aiutarlo. Ma per Bartleby non c’è via d’uscita e per lui rimane solo la morte Una morte serena, anonima, devastante e liberatoria.
Una storia assurda, grottesca, kafkiana, all’insegna della ribellione, dell’ostinata non scelta di un uomo verso un mondo frenetico e alienante. Un uomo che si oppone all’utilitarismo, all’ossessione della produttività, alla scalata sociale sottolineando quell’incomunicabilità che attraverserà tutto il Novecento.
Spettacolo interessante e disarmante, con le scene di Sergio Mariotti, i costumi di Giuliana Calzi, le luci di Massimo Messeri e con la regia scorrevole di Emanuele Gamba, in linea con un cast (Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti e Lucia Socci) affiatato e di valore. Di assoluto rilievo l’interpretazione di Leo Gullotta che incarna in modo perfetto il personaggio di Bartleby, con la sua fisicità e la sua esperienza, dando diverse sfumature alla stessa frase e suscitando e conquistando - con una rigorosa mimica del corpo, a tratti clownesca - l'attenzione e la simpatia dello spettatore.
Reiterati e convinti applausi del pubblico alla fine per Gullotta e per l’intera compagnia, in un lavoro che induce alla riflessione su come e dove sta andando la società attuale. E la stessa frase “Avrei preferenza di no” e la certezza di Bartleby, forse ci vogliono dire che è arrivato il momento di ripensare al nostro modo di stare al mondo, di fermarci, guardarci attorno e dentro e cercare di cambiare.

Bartleby lo scrivano
di Francesco Niccolini
liberamente ispirato al racconto di Herman Melville
con Leo Gullotta e con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci
Regia di Emanuele Gamba
Scene di Sergio Mariotti
Costumi di Giuliana Colzi
Luci di Massimo Messeri
Produzione Arca Azzurra
Durata: 80 minuti senza intervallo
Teatro Brancati di Catania - Rassegna 2021-2022- 25-27 marzo 2022

Foto di Luca Del Pia