È un'idea di teatro quella che ha guidato Armando Punzo, anzi è l'idea di un teatro molto singolare e molto profonda, collegandosi come in percorso di grotte carsiche nella carne stessa della sua essenza estetica, l'idea cioè che il teatro sia il luogo in cui si può e si deve liberare la “Vita” imprigionata nella vita. E quale posto migliore per esercitare questa intuizione artistica se non uno dei luoghi simbolo della reclusione, intesa nel suo essere insieme condizione esistenziale e concezione metafisica, cioè un carcere, il carcere di Volterra nello specifico esistenziale di un artista che ha recentemente e giustamente meritato il Leone d'oro alla carriera. Un teatro che non è missione, confusamente sovrapposta ad esigenze di remissione, restituzione e salvaguardia sociale o psicologica, bensì un teatro che è teatro, che è ricerca estetica ed artistica, in un percorso che si alimenta della condivisione con chi partecipa, insieme all'artista e in modo anche altrimenti caratterizzato, di una condizione esistenziale consapevole delle sbarre che tutti ci circondano e limitano nel tempo e nello spazio. Abbiamo avuto modo, noi insieme a molta parte della critica e anche dell'accademia, di approfondire le linee estetiche
e operative della Compagnia della Fortezza, ora però è il momento di festeggiare un traguardo, a 35 anni dalla nascita del gruppo.
Finalmente, infatti, la Compagnia e anche la “Fortezza” carcere di Volterra avranno un loro teatro, uno spazio specificamente ideato per essere parte sia di quella casa di detenzione sia della comunità, locale, regionale e nazionale, che la ospita.
Il 26 gennaio è stato presentato il progetto esecutivo del nuovo teatro interno al carcere, la cui concezione è a prima vista, senza essere architetti, frutto di una idea non di separazione, appunto, quanto di collegamento, un tunnel che fa 'evadere', mi si perdoni il facile accostamento, la “Vita” imprigionata nella vita.
Ospiti ed anfitrioni della giornata Armando Punzo, direttore artistico Compagnia della Fortezza, Mario Cucinella, architetto (ideatore e progettista del nuovo teatro con il suo MCA – Mario Cucinella Architects), Giacomo Santi sindaco di Volterra, Maria Grazia Giampiccolo, direttrice Carcere di Volterra, Cinzia de Felice, direttore organizzativo Compagnia della Fortezza, Monica Barni, presidente di Carte Blanche.
Con loro una numerosa presenza istituzionale e non. Gran parte degli interventi ha ovviamente sottolineato l'importanza di un progetto che non è un atto riparatorio ma bensì una scommessa che ipoteca il futuro non solo di Volterra, ma per questo rimandiamo ai maggiori dettagli del comunicato stampa.
Naturalmente l'evento si è aperto con una intensa performance degli attori della Compagnia della Fortezza anche per ricordare chi sin dagli inizi li ha sostenuti.
È bello concludere con le parole di Armando Punzo, che al progetto del teatro in carcere, ha dedicato, e non è retorica, la vita: <<poiché da sogno nasce sogno, c’è già una nuova sfida all’orizzonte: la Compagnia della Fortezza nei teatri d’Europa>>.