Pin It

E’ un monologo intenso, dal linguaggio immediato e crudo, che parla di mancanze, di assenza, di amore smisurato, di vite segnate da un destino crudele. Stiamo parlando di  “Cirasedda non abita più qui” di Roberta Amato e Alice Sgroi, una rappresentazione di grande impatto, tratta dalla cronaca dei giorni nostri, in scena al Teatro del Canovaccio di Catania, con Vincenzo Ricca e la regia di Nicola Alberto Orofino. Testo intenso, interpretazione forte e vissuta per una pièce che, in circa 60 minuti, trasporta il pubblico in una dimensione che, solo apparentemente, è lontana da tutti noi. Su una scena volutamente vuota (c'è solo una tendina e pochi oggetti), come molte delle nostre vite o giornate, il protagonista narra la storia amara, commovente, di un giovane che ritorna dopo anni nel luogo dove è cresciuto e da dove è stato strappato per avere un futuro, per conseguire una laurea, per sfuggire ad un destino già scritto, dall’amore smisurato di una madre assente, ma sempre lì, a casa, vicino a lui. Nella nostra strana vita capita, a volte, di amare anche l’assenza, il luogo complesso, alienante, dove cresci e vivi la tua vita, gli amici ed i conoscenti che lo popolano, il volto, l’essenza, la dolcezza e la tristezza di chi ti ha messo al mondo e che per un destino immutabile ti deve, prima o poi, lasciare andare via. Tutto ciò succede a Natale, un dodicenne, soprannominato dalla mamma, per i suoi occhi

dolci, “Cirasedda” che cresce accogliendo, salutando, congedando, in uno dei tanti quartieri dimenticati della periferia, i clienti della sua mamma, bella e dalla carnagione chiara, che in una stanza esercita il mestiere più antico del mondo.
E lui, “Cirasedda”, sul “pisolo” di casa, in attesa davanti ad una tendina, con la sua solita filastrocca, vive la sua vita, parla dei suoi amici, di “Sorpresina”, del cinese e di tanti altri che partecipano al suo solito quotidiano fatto dei clienti di mamma Carmela, dei pranzi e delle cene, del polpettone mangiato da solo, delle lenzuola cambiate, della raccolta delle figurine panini, dei suoi calciatori preferiti e dei suoi turbamenti, delle sue mancanze.
Una storia spazzante che prende in esame personaggi, storie, misfatti e destini segnati di certi quartieri di qualunque periferia urbana. Una storia che si sofferma sulla solitudine, sulla vitalità, sulla voglia di vivere di "Cirasedda" e che inquadra anche il carattere segnato dal destino di mamma Carmela e la varietà di un mondo di quartiere brulicante di situazioni e tipi dalle svariate caratteristiche, usi e abitudini che il tempo trascina via con se.
Intensa, passionale, commovente, faticosa l'interpretazioni di un coraggioso Vincenzo Ricca che dosa ottimamente espressioni, gesti, esprimendosi con un crudo dialetto catanese e con un colorito ed approssimativo italiano e che, alla fine, è lungamente osannato dal pubblico presente in sala.
Essenziale e ricercatala regia di Nicola Alberto Orfino (non nuovo a lavori sui quartieri, come "Glam City" e "I Moschettieri") che impreziosisce lo spettacolo accostando con cura brani di Chopin, rap e l'indimenticabile brano "Sailing" del mitico Rod Stewart, del '75.
Alla riuscita dello spettacolo, prodotto da Invento, dedicato dal regista Orofino a tutti i bambini che amano senza misura e anche ai grandi che riescono a ricordarselo, contribuiscono anche Vincenzo La Mendola e Gabriella Caltabiano, assistente alla regia. Alla fine per la drammaturgia, per l’interprete ed il regista gli applausi convinti del pubblico che premia così una rappresentazione forte come un pugno nello stomaco e che concentra lo sguardo su mondi paralleli, su esistenze già segnate dalla nascita, su situazioni e universi che spesso si preferisce ignorare o tenere lontani restando ancorati solo alle favole con il lieto fine.

“Cirasedda non abita più qui”
di Roberta Amato e Alice Sgroi
con Vincenzo Ricca
Regia di Nicola Alberto Orofino
Assistente alla regia Gabriella Caltabiano
Collaborazione Vincenzo la Mendola
Produzione INVENTO
Teatro del Canovaccio - Catania - 22, 23, 29 e 30 aprile 2023

Foto Dino Stornello