One day è la documentazione di un'utopia: quella di rappresentare uno spettacolo lungo un giorno, cioè 24 ore. L'idea, nata più di due anni fa da Fabrizio Arcuri, regista dell'Accademia degli Artefatti, consisteva nel creare un gigantesco affresco della vita di questi ultimi anni, tutta concentrata nello spazio tempo di un teatro e di 24 ore di spettacolo. Il lavoro è partito con la scrittura di testi da parte di Magdalena Barile, drammaturga formatasi alla scuola Paolo Grassi di Milano. La produzione testuale ha dato sempre luogo a prove con gli attori della compagnia per sperimentare, anche grazie al lavoro d'improvvisazione, cosa conservare, cosa cambiare e cosa buttare. Il materiale drammaturgico che ne risultata, e che è, dopo una massiccia operazione di taglio, ciò che viene pubblicato in questo volume, ha una struttura che si ispira, come avrebbe dovuto ispirarsi la scenografia dello spettacolo, all'opera figurativa di Wang Qingsong intitolata "Dormitory", un grande dormitorio costituito da decine di celle-camere da letto aperte e comunicanti ta loro, abitate da individui nudi intenti ciascuno alla propria vita. In One day infatti non esiste una trama, come dichiaratamente voluto dai creatori, ma semmai dei punti di contatto, dei rimandi, dei temi. In ogni caso l'elemento unificatore, l'unico che può fungere da Aristotelico dogma dell'unità d'azione, non è tanto costituito dall'episodio del rapimento del bambino rumeno, che pure ritorna in modi diversi in numerosi quadri, ma l'evocazione dell'attualità degli ultimi anni, dalle guerre agli episodi di cronaca, dalle vicende della vita politica al mondo dell'affarismo e della corruzione. Una composizione surreale ma anche molto concreta nei suoi riferimenti al mondo di oggi.
One day
di Magdalena Barile/Accademia degli artefatti
a cura di Simone Pacini
Titivillus 2010
pagg 226 € 14,00
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