E’, ancora una volta, sorprendente, intrigante, l’autore, regista e attore, Mario Perrotta, considerato uno degli artisti di riferimento del panorama teatrale italiano e che al Centro Zo di Catania ha inaugurato lo scorso 7 ottobre la rassegna di
creazioni contemporanee “AltreScene” con il monologo “Come una specie di vertigine, il nano, Calvino, la libertà” (titolo iniziale “s/Calvino”), scritto, diretto ed interpretato dallo stesso Perrotta, collaborazione alla regia Paola Roscioli Mashup e musiche originali Marco Mantovani & Mario Perrotta. Perrotta, che ha vinto, tra gli altri, il Premio Ubu 2022 come Miglior nuovo testo / Scrittura drammaturgica per “Dei figli”, riesce a creare un feeling col pubblico, parla con se stesso o meglio fa sentire la sua voce interiore e padrone di sé e dei propri mezzi, si presenta allo spettatore in giacchetta con lustrini, inizialmente immobile e poi si esibisce, racconta, per tutta la durata delle pièce (circa 80 minuti) in una struttura metallica, in una sedia provvista di microfono, di luci e di casse laterali. Brano conduttore, che apre e chiude il monologo, è la nota canzone del 1965 di Jimmy Fontana “Il mondo”. E’ lo stesso Perrotta ad interpretare il brano sottolineando proprio la frase della canzone “Gira, il mondo gira / Nello spazio senza fine / Con gli amori appena nati / Con gli amori già finiti / Con la gioia e col dolore / Della gente come me”. Teatro di narrazione, di parola, di emozione e di riflessioni, su vari argomenti e tematiche quali la disabilità, la libertà e che, in alcuni frangenti, può anche sembrare un po’ ostico da seguire, ma c’è da dire che le capacità di Mario Perrotta riescono sempre a tenere viva l’attenzione del pubblico che si ritrova ad ascoltare la storia del nano del Cottolengo da “La giornata d’uno scrutatore”, al Cosimo del “Barone rampante” che cerca negli alberi la via di fuga, a “Palomar” che parla di emozione contro i pregiudizi. E poi ci si inoltra nelle pagine di “Le Città invisibili”, “Le Cosmicomiche”, “Il cavaliere inesistente” in versione rap. Mario Perrotta dalla sua sedia metallica, partendo da “Il mondo” di Jimmy Fontana, ci introduce nella dimensione di Suor Antica, dell’Onorevole, dei suoi compagni di stanza con le loro sventure e con una interpretazione generosa e viva entra nella mitologia calviniana leggendo, vivendo, con lo spettatore leggerezza e libertà. Lo spettacolo continua nella ricerca sulla complessità dellapsiche umana, è metafora esistenziale di quella parte di noi che vive, ma è costretta a subire, a limitarsi. Una sorta di indagine intorno alle opere di Italo Calvino, evidenziando le parole libertà e autodeterminazione. Il pubblico vede in scena un Perrotta intrigante affabulatore, ovvero ascolta la voce interiore di un uomo che ha un corpo, una lingua e una mente che non rispondono alla sua urgenza di dire e agire. E il non detto viene dall’impossibilità di una vera comunicazione, dal blocco che la malattia degenerativa impone a chi ne è vittima. Davvero una prova convincente, appassionante di un sempre più maturo Mario Perrotta che regala al pubblico di Catania un testo di spessore, appassionato, che parla di noi, dei nostri limiti, senza un solo attimo di pausa ed alla fine riscuote i lunghi, calorosi e meritati applausi per un incantevole viaggio negli scritti di Italo Calvino all’insegna di una insopprimibile libertà.
Come una specie di vertigine, il nano, Calvino, la libertà”
di e con Mario Perrotta
Regia di Mario Perrotta
Collaborazione alla regia Paola Roscioli Mashup
Musiche originali Marco Mantovani & Mario Perrotta
Produzione Permàr, Emilia-Romagna Teatro Ert / Teatro Nazionale
con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Comune di Medicina
in collaborazione con Teatro Asioli di Correggio, Duel
Rassegna “AltreScene” . Centro Zo di Catania - 7 ottobre 2023
Durata: 80’
Foto: Luigi Burroni