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Questo corposo studio di Vincenza Di Vita affronta e cerca di approfondire, articolandolo, il nodo estetico del rapporto tra danza e drammaturgia, intrecciato da sempre nella reciproca influenza, che prima che storica è per così dire genetica. Un

nodo peraltro irresolubile ma ad un certo punto, come quello mitico di “Gordio”, tagliato dalla storia e dalla sua tendenza anche moderna a 'specializzare' anziché fondere. Lo fa confrontandosi con l'opera della coreografa Giovanna Velardi, in quella che vuole essere, così la studiosa la definisce, una vera e propria “biografia estetica”. In effetti il volume vuole sottolineare non solo come la Velardi nella sua pratica scenica ha cercato di amalgamare sintassi e spinte poetiche che la scena produce attraverso i danzatori, i performer e gli attori (facce di uno stesso cristallo in fondo), ma anche come da tutto ciò abbia tratto un 'metodo', cosa assai rara in questo nostro oggi piuttosto 'disarticolato', raccogliendolo nel suo Manifesto artistico “Il Cuore Articolare”. L'autrice dunque ne espone i temi e le conclusioni, tentando una per così dire  complessiva giustificazione più latamente estetica, in ciò affiancando alle sue considerazioni anche una analisi di singoli spettacoli e le testimonianze di artisti ed operatori. Interessante infine l'apparato iconografico che riporta una serie di bozzetti della coreografa. In conclusione “Il Cuore Articolare” è un testo complesso, talora un po' aggrovigliato, che vale la pena di leggere nella attraente edizione di Mimesis.

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Il cuore articolare. Un dispositivo coretico
di Vincenza Di Vita
Mimesis 2023.
pagg. 192 € 20,00