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Dalla città di Roma arriva finalmente un soffio di rinnovamento e di reazione alla ben nota situazione dei teatri italiani, che concederà a tutti gli amanti del teatro e ai suoi dipendenti di tirare un sospiro di sollievo. Grazie, infatti, alla straordinaria opera di recupero intrapresa dal presidente e dal responsabile artistico del teatro Quirino, Geppy Gleijeses l'edificio romano intitolato a Vittorio Gassman è rapidamente rinato diventando una mutinazionale della cultura. Molte le novità apportate da Gleijeses, che coniugando management e arte è stato in grado di ristabilire il bilancio e triplicare gli incassi del teatro. Un primo segno di innovazione, in un panorama di formazione teatrale alquanto povero, è riscontrabile nella fondazione della nuova Accademia Internazionale d'Arte Drammatica del Quirino, organizzata in corsi triennali per studenti selezionati, nonchè aperta a stage, incontri con maestri internazionali e prove pubbliche. Tra i docenti spiccano personalità di rilievo come Luca de Filippo, Paola e Alessandro Gassman, Umberto Orsini e Alvaro Piccardi, alcuni dei quali oltre alla didattica saranno impegnati a portare sul palcoscenico del Quirino spettacoli classici, da Shakespeare a Pirandello, e le novità della scena contemporanea, come lo spettacolo Favola presentato quest'anno da Filippo Timi al teatro Franco Parenti di Milano. Oltre alla programmazione ufficiale del teatro e all'organizzazione di importanti rappresentazioni riguardanti il bullismo, l'integrazione e la patria per il TeatroRagazzi, in collaborazione con la Fondazione Roma Arte Musei il Quirino continuerà la già collaudata esperienza del In scena diversamente insieme, un esperimento di teatro con alcuni detenuti di Rebibbia, giovani attori disoccupati e portatori di handicap. Tutto ciò è stato coordinato in vista dell'acquisizione da parte della direzione, dell'adiacente cinema-teatro Quirinetta chiuso da otto anni, che secondo Gleijeses diventerà «dopo una necessaria restrutturazione, non solo la sede dell'Accademia, insieme al Quirino stesso, ma anche un luogo alternativo per spettacoli di tendenza, attività culturali, concerti musicali e, perchè no?, anche di un ristorante nel foyer». Con delle propsettive così entusiasmanti e varie non si può discutere la scelta di intitolare la  stagione 2011/2012 del teatro Quirino con La stagione del sorriso. Sembrerebbe quasi una speranza quella che ci porta Gleijeses, una speranza che altri teatri possano seguire il suo esempio e ribellarsi all'attuale rassegnazione di fronte alla chiusura e al decadimento dei vari teatri italiani; un sorriso come prima forma di rinascita, perché di questo si tratta, di una rinascita e di una crescita verso un futuro che appare più nitido e rassicurante ai lavoratori e ai frequentatori del teatro romano, da oggi secondo le parole di Gleijeses «un luogo per il pubblico aperto tutto il giorno, [...] un luogo vivo, al contrario di altri teatri dismessi dell'Eti, tipo il Valle o il Duse di Bologna, che al momento sono morti».