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Ci sono date che rappresentano la vita di un popolo, di uomini e donne che hanno combattuto per la libertà. Sul calendario sono segnate in rosso. Non sono solo “ponti” per programmare le vacanze al mare o in montagna, ma momenti della nostra

storia comune per ricordare e non dimenticare. Alex Cendron racconta una piccola storia di resistenza attraverso un lavoro di scrittura e testimonianza, il testo è ricco di note esplicative, di riferimenti e citazioni, nella messa in scena, la regia di questa sua lunga ricerca, è affidata a Massimiliano Cividati. Un testo teatrale, anche se necessita di regista e attori per essere apprezzato pienamente, può vivere di vita propria e rappresentare una valida lettura, almeno quanto un buon romanzo o un buon saggio. È quello che ho riscontrato nelle pagine scritte da Alex Cendron, si può leggere e rileggere come un romanzo breve, come un racconto di cronaca, lo stile scorrevole, il linguaggio leggero e accattivante, le note ben articolate e le citazioni interessanti, permettono al lettore di orientarsi nell’universo narrato ricevendo molti stimoli.
Durante il periodo del fascismo nella zona compresa tra Milano e Monza, i ragazzi di alcuni gruppi scout svolgevano attività giovanili clandestine, una legge del 1927 aveva decretato lo scioglimento dei Reparti Scout nei centri inferiori a 20.000 abitanti. Il Papa Pio XI, fu costretto a dichiarare sciolta l’Associazione Scautistica Cattolica Italiana (ASCI). Ma questi ragazzi, non si arresero, continuarono le loro attività, utilizzando messaggi in codice, con i quali si davano gli appuntamenti, organizzando campi scout d’estate. Tra i luoghi più famosi è rimasto quello nella Val Codera in provincia di Sondrio. Il gruppo prese il nome di Aquile Randagie. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, le Aquile Randagie assieme ad altri ragazzi, diedero vita a OSCAR, un’organizzazione di giovani, che si occupava di proteggere la vita a chi era perseguitato dai nazifascisti. Tutto ha inizio con una legenda… Il solstizio d’inverno è la notte più buia e lunga dell’anno, un lungo tramonto dove pare che il buio abbia vinto per sempre. Una antica leggenda narra che fu proprio in questa notte che il santo cavaliere sconfisse il drago, ed è in una notte come questa che è ambientata la storia narrata in AQUILE RANDAGIE – credere disobbedire resistere, storia vera, avvenuta in una lunga notte dell’umanità dove le tenebre sembravano vincere e dove i cavalieri lottavano contro il drago perché la luce tornasse al mondo.
Una storia vera, semplice e coinvolgente, una storia di ragazzi che, quando tutto sembrava perduto, hanno deciso di non abbassare la testa di fronte al drago e ai suoi artigli. Il testo teatrale ha debuttato nel 2021, da allora si sono svolte diverse repliche, merita ancora lunga vita.
Nel 1943 con la firma dell’armistizio le Aquile Randagie decidono di entrare tra le fila dei partigiani ma sempre seguendo i principi scout; viene quindi organizzata una resistenza disarmata e non violenta: “Noi non spariamo, non uccidiamo, noi serviamo”. Pochi conoscono questa storia e Alex Cendron con il suo lavoro svolge un importante opera, per non dimenticare per divulgare il bene che in silenzio è stato fatto. Chi veramente fa del bene in genere non lo grida ai quattro venti, non usa il megafono, spesso, nel silenzio, agisce.

Foto Azzurra Primavera