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Scenario è etimologicamente il luogo che congloba la rappresentazione ma anche, subordinatamente, l'intreccio che racchiude già nella Commedia dell'Arte Italiana il canovaccio, il filo rosso che contiene la trama, ed è suggestionante questo

rimando ripetuto al tessile di costumi e maschere, su cui si esercitano le improvvisazioni della recitazione più pura.
È stata a suo tempo anche una nota e prestigiosa omonima Rivista Teatrale, ed singolare che il suo logo sia stato oggi recuperato da Aniarti, una associazione che all'apparenza niente ha a che fare con il teatro ma che ha voluto, suggestivamente, definire la rivista stessa “il Nursing della sopravvivenza pubblica”, come la medicina per l'individuo ma anche come il pharmakon teatrale per la collettività. 
Tutto si tiene dunque, come in un tessuto fatto a regola d'arte, in questo evento che si è sviluppato alla Manifattura delle Arti (ancora una corrispondenza inevitabile) di Bologna dal 1° al 4 Settembre dell'Anno di Grazia 2024 (il trentesimo del Premio ed il settimo del Festival) con destinazione del suo Premio, ma non è e non può essere certo una limitazione ma un guardare al futuro, al Teatro per l'Infanzia e l'Adolescenza, contemporaneamente e ovviamente presentando però una rassegna di spettacoli che sono “tout publique”.
Tra l'altro “Scenario” è una associazione di teatri e di teatranti che da trent'anni ormai promuove il relativo premio e da sette, come detto, il Festival, una associazione che vuole esssere custode servente del Teatro italiano ma non solo, diretta con sguardo intelligente e perspicuo da Cristina Valenti e che ha appunto come suo scopo statutario “il sostegno dei giovani artisti e l’attenzione ai nuovi linguaggi, individuando nel rapporto fra le generazioni e nella trasmissione dell’esperienza i fondamenti per la vitalità e lo sviluppo della cultura teatrale”.
Un luogo accogliente, dunque, per un tempo di giusta riflessione, sottratta ai ritmi e alle amnesie della liquefatta Società contemporanea, capace cioè di 'soffermarsi' per porre basi più solide per il futuro del nostro Teatro e dei suo 'facitori'.
Da questo luogo e dal tempo breve della mia permanenza, nasce questo diario che ha, per necessità, selezionato due (uno è anche il vincitore del Premio di quest'anno) spettacoli. 

TINTA – UNA STORIA AUTOBIOGRAFICA / Cicconi-Vono (Foto Malì Erotico)
Come qualche volta, forse più spesso di quanto ci accorgiamo, dentro una vita anche lontana nel tempo si riverberano temi di una sorprendentemente attuale modernità, in questo caso quello delle controverse e contestate 'migrazioni' e quello, cui l'attuale fase sociale continua ad oppore una sorda e sempre più sorda resistenza, del femminile che da oppositivo si fa 'egemone'. Non solo, ma anche come dentro questa vita lontana nel tempo, e a volte anche nello spazio, si riflette su un'esistenza di oggi quando essa è in grado, oltre la distopia, di leggervi i segni della sua propria e rinnovata identità. È in fondo l'oscuro (Tinta cioè Nera ovvero il sinonimo metaforico di 'mala' e 'cattiva') che si fa luce in occhi nuovi e diversi quando questi stessi occhi sanno discernere, dalla maschera che la Società trasmette, la vitalità creativa del singolo e della sua singolare 'anima', che così 'educa' nel più ampio significare della parola, oltre la semplice 'didattica'. La protagonista, che in questo singolare monologo, sta in scena nell'interposta persona della nipote, la brava Eleonora Cicconi, che la 'recita', fu una delle tante migranti, spose per procura (ci ricordiamo il famoso film con Alberto Sordi e Claudia Cardinale: “Bello, onesto, emigrato Australia..ecc.”) che ad un certo punto 'sa' e così ribalta ogni schema facendosi libera dalla sua schiavitù, che è la perenne schiavitù del femminile piegato ad altri fini che non 'comprendono' (non capiscono e insieme non prevedono) il suo 'desiderio'. Così la corda che la lega si scioglie e si fa il filo di un percorso che recupera nel futuro della nipote ciò che sarebbe andato perduto nel passato di questa nonna “Tinta”. Ha meritatamente vinto il Premio Scenario Adolescenza, questa drammaturgia in categoria dai 14 ai 18 anni ma decisamente per tutti, prima e dopo quell'età, come ha dimostrato l'accoglienza calorosa del pubblico.

Tinta – una storia autobiografica. Da un’idea e una storia autobiografica di Eleonora Cicconi, drammaturgia e regia Verdiana Vono, con Eleonora Cicconi. Al DAMS/Lab. Spettacolo vincitore del Premio Scenario Adolescenza 2024.

SAFARI / Teatro Medico Ipnotico
Se volevamo un'ulteriore conferma alla nostra presentazione, ecco una brava Compagnia che, tra Jean -Martin Charcot e l'Elisir di lunga vita di tanta favolistica, offre a tutti una possibile guarigione dal presente, a partire dai più piccoli che ci auguriamo non siano ancora ammalati di questa malattia (quella del presente intendo). Ce la regala una famiglia, come tradizione impone, di burattinai (Padre, Madre e due figlie) che ama ancora 'scarozzare' con il suo teatro ambulante, la sua baracca che mostra appunto i burattini, ma svela gli umani che dentro di essa si celano. Trasfigurazione ironica del pirandelliano teatro nel teatro, qui i burattinai costruiscono uno spettacolo sul modo di creare lo spettacolo, tra “format” (un fotosafari) e ultra-moderno “casting” calando così l'apparenza nella realtà del qui ed ora, e coinvolgendo in entrambe un pubblico di bambini 'serissimi', di adulti 'coinvolti' oltre sé stessi e di nonni 'giocherelloni' senza alcun rimpianto. E nel caso arrivasse un cane che abbaia ripetutamente allora la 'Baracca' metafisicamente intesa può prendersi il gusto di rimproverarlo, perché anche l'inatteso fa parte della sua contingenza che circuita continuativamente. Non ha dunque importanza raccontare quello che succede od è successo perché quello che succederà sarà comunque ed ogni volta diverso ma eguale a sé stesso. Uno spettacolo un po' magico all'aperto, in un parco come una volta a sottolineare ancora come il teatro sia umanamente e irriducibilmente 'naturale'. A lungo applaudito da un pubblico numerosissimo.

Safari. Burattinai Patrizio Dall’Argine, Veronica Ambrosini, burattini, scene, costumi Patrizio Dall’Argine, Veronica Ambrosini, assistente Andrea Alberici, musiche Luca Maini. Artista vincitore del Premio Scenario 1999. Al parco Klemlen.

Per la cronaca e la Storia, il Premio Scenario Infanzia 2024 è stato assegnato a “COSA HAI IN TESTA?” di Natiscalzi DT (Castelnovo di Sotto, Re), mentre Menzioni Speciali della giuria sono andate a “C.I.U.R.M.A.! - PENDAGLI DA FORCA” di Sea Dogs Plus (Foligno, Pg) e a “IT’S A MATCH” di Micol Jalla (Torino).
La premiazione ha avuto luogo la sera del 4 Settembre presso il DAMSLAB/Auditorium di Bologna.