Il Teatro, come ormai da tempo introiettato, è un processo di elaborazione collettiva testimoniato già nel tragico trittico eschileo che, infatti, si conclude davanti al Tribunale della Polis ateniese, l'Aeropago. Dunque un filo mai interrotto lega il
Teatro al “Processo” nelle sue diverse e storicamente concrete forme della cosiddetta “Giurisdizione”. Pietra Selva Nicolicchia, drammaturga torinese con ormai vasta esperienza di Direzione di Compagnia e di Teatro, in un certo senso esplicita, nelle drammaturgie pubblicate in un agile volume recentemente pubblicato dall'Editore SEB27, questo legame profondo che già si è riverberato in molte espressioni teatrali soprattutto a partire dal '900. Sono quattro le drammaturgie e i processi (a Bruto, a Garibaldi, a Kennedy e a Giulio Andreotti) scelti tra quelli che hanno formato il ciclo “Processo a Teatro” messo in scena a Torino a partire dal 2011 e nato da una idea di Laura Salvetti Firpo. Inconsueti 'verbali' di procedimenti a metà tra la realtà storica e l'approfondimento estetico e filosofico alla ricerca di una 'verità' sfuggente, tra fattuale e traslitterato, anche a quella che chiamiamo “Giustizia”. Ben lo sottolinea l'accurata prefazione di Maria Dolores Pesce che precede i quattro testi e la loro presentazione da parte della drammaturga, e ben irrobustiscono queste complessive suggestioni storico-estetiche gli interventi del giudice Gian Carlo Caselli, di Bruno Gambarotta, di Laura Salvetti Firpo, di Chiara Simonigh e di Marco Travaglio che li seguono. Tra l'altro Caselli, Gambarotta e Travaglio sono stati anche protagonisti sulla scena, ovviamente come giudice e pubblico ministero il primo, gli altri due di volta in volta come difensori, accusatori o anche accusati. Ma non solo, infatti il giudice, nella realtà e nella finzione, Gian Carlo Caselli ha contribuito con i suoi fondati suggerimenti alla costruzione delle drammaturgie, affinché queste fossero quanto più coerenti con le procedure giurisdizionali italiane. Il volume si chiude con un appendice didattica dedicata ai riflessi e alle collaborazioni che il ciclo dei “Processi a Teatro” ha sviluppato con il mondo della scuola. Un volume interessante in ogni sua parte, compatto e strutturato che rimane però come una porta aperta su un mondo sempre da riscoprire. Per tutti e consigliabile a tutti da qualunque parte della 'sbarra', della vita e della storia, si sentano.
È di scena la corte
Il rito processuale tra Giustizia e Drammaturgia
di Pietra Selva Nicolicchia
Edizioni SEB27 2024
pagg. 296
Euro 18,00