Pin It

Lo spettacolo prende il titolo da una parola citata da Lacan nel Seminario XI per poi assumere un’altra visione, Lacan in quel seminario intendeva l’Afanisi come vuoto totale, lo spettacolo, invece, si riempie a mano a mano, di sperimentazioni e

significati. Lacan in quel seminario sosteneva che: «Non c’è soggetto senza, in qualche modo, afànisi del soggetto. (…) Il soggetto appare qui come senso e altrove come fading, ovvero sparizione» (Jacques Lacan, Il Seminario XI - I quattro concetti fondamentali della psicoanalisi). Impossibile rappresentare il vuoto a teatro, a partire proprio dalla parola scenica, nel momento in cui scrivi, il testo si riempie di significati e anche se quelle parole appaiono vuote, sono cariche di simboli. La domanda è: “Si può fare uno spettacolo in cui non c’è niente da vedere? Rovesciare i rapporti tra pubblico e spettacolo? Si può chiedere ad esempio a te che leggi - sì esatto proprio tu, tu che ora te ne stai qui con queste parole davanti: cosa vuoi vedere? Qual è la prima cosa che ti viene in mente?” La prima cosa che mi viene in mente, personalmente, riguarda non una semplice cosa ma una persona, un grande maestro, Peter Brook. Nella sua opera “Lo Spazio Vuoto”, ci suggerisce che esistono infiniti, teatri, basta uno spazio vuoto, una persona che lo attraversa e un’altra che lo osserva, per dare vita ad una azione scenica. Quindi la risposta è: sì, si può fare uno spettacolo teatrale anche quando non c’è niente da vedere, perché gli attori riempiono comunque la scena e, attraverso il loro corpo e i loro movimenti scenici, rappresentano significante e significato. È il paradosso del teatro. Gli attori di Afànisi calcano con bravura la scena vuota, che tuttavia, viene immediatamente riempita dal flusso di parole recitate ora singolarmente, ora in coro. Il testo si presenta proprio come un fiume di parole in piena, inizia come un gioco di libere associazioni mentali, in cui una parola ne richiama un’altra e tutto prende la forma di una prova teatrale in cui il pubblico è chiamato a partecipare mettendo in gioco principalmente fantasie e illusione. Raimonda Maraviglia, Alessandro Paschitto, Francesco Roccasecca, utilizzano diversi canoni teatrali: quelli della commedia dell’arte con movimenti studiati ad hoc, quelli dell’improvvisazione, fino a quelli dell’avanguardia e della sperimentazione. Voce e corpo, sono principalmente in gioco, mantenendo quanto più è possibile neutra la maschera del viso. Uno spettacolo che in alcuni punti appare ripetitivo, poiché ciò che viene annunciato all’inizio, viene poi declinato in tanti modi diversi nel corso della rappresentazione. Verso la fine, la scena si riempie di musica (Manuel Severino improvvisa un canto al microfono) luci e suoni, nasce una simbologia attiva e quindi il niente declinato all’inizio, diventa il tanto sfociato nel finale, la marea verso cui procede la scrittura. Il testo è stato scritto nel 2021. In piena Pandemia, eravamo in quarantena, in isolamento, si avverte questo senso di solitudine, la paura del vuoto, dell’isolamento sociale. La messa in scena ha ottenuto diversi riconoscimenti. Sono trascorsi tre anni è giunto il momento, per questi giovani attori, di sperimentare altri scenari, individuare un sentiero verso la comprensione e l’apertura di nuovi punti di vista, nuove sperimentazioni alla luce delle ultime realtà sociali in cui viviamo. Oggi tutto muta velocemente Lo spettacolo rientra nelle molteplici e interessanti proposte di Hystrio Festival 2024, giunto alla 3a edizione, interamente dedicato al teatro under 35, 10 spettacoli, 6 letture sceniche. Un programma di rappresentazioni con teatro di parola e performativo, storie di impegno civile e intime, riscritture dei classici e drammaturgie originali, con uno o più attori in scena. Agli spettacoli si aggiungono i testi delle letture sceniche, in collaborazione con Situazione Drammatica/Progetto Il copione, guidata da Tindaro Granata, per la promozione della giovane drammaturgia. Anche quest’anno Il Premio Hystrio, sarà parte del programma di Hystrio Festival, con le audizioni dei 40 giovani attori finalisti del Premio Hystrio alla Vocazione (dal 20 al 22 settembre), è prevista la mise en espace del testo vincitore del Premio Hystrio Scritture di Scena. La serata finale delle premiazioni  avrà luogo il 22 settembre.

Milano Teatro Elfo Puccini, 21 settembre 2024

Con Raimonda Maraviglia, Alessandro Paschitto, Francesco Roccasecca, Manuel Severino
Produzione Campania Teatro Festival e Ctr+Alt+Canc, Napoli
Vincitore In-Box Generation 2024
Dossier Risonanze 2024
Premio della Giuria Critica a Direction Under 30 2023
Vincitore L’Italia dei Visionari - Kilowatt Festival 2023
Vincitore bando UP TO YOU 2023
Vincitore Odiolestate 2022 - Carrozzerie n.o.t
Vincitore Bando Intercettazioni 2022
Finalista Intransito Genova 2023
Finalista Bando Verso Sud 2022
Semifinalista Premio Dante Cappelletti 2022
Semifinalista Scenario 2021