Pin It

Compie vent'anni questo Festival genovese, singolarmente votato all'altra “metà del cielo”, ideato e portato avanti da Consuelo Barilari, collaborata da Gianluca De Pasquale e Sara Monteverde, con impegno, intelligenza e coerenza ma anche

con fantasia creativa. Coi tempi che corrono vent'anni sono quasi un'era geologica, ma nonostante tutto questo rimane un evento-appuntamento che cresce costantemente in consapevolezza del Femminile, facendo insieme crescere la consapevolezza femminile, perché sono proprio le donne a dover per prime fare i conti con un tale sentimento, non tanto coartato e sepolto in esse dal maschile dei 'maschi', ma soprattutto da questi 'maschi' a loro, non solo nella società, nel lavoro, nelle professioni ma anche nell'arte, per così dire spesso 'rapinato'.
Per rubare un pensiero a Dacia Maraini, anch'essa qualche anno fa premiata con il prestigioso Ipazia  (ora in triplice forma) che del Festival è parte importante, possiamo però dire che non di 'guerra dei sessi' trattasi, bensì di un luogo di incontro e reciproca elaborazione che cerca di coinvolgere anche quei maschi più avveduti che, chiamati a giustamente rinunciare alla loro tanto amata 'necessità' patriarcale, almeno sappiano ritrovare una condivisa 'utilità' per far progredire un mondo confuso e spesso distorto.
D'altra parte lo stesso titolo di questa edizione è assai significativo al riguardo, se non icastico: “role play / i ruoli” un titolo che invita ognuna/o di noi a giocare finalmente con onestà e sincerità un ruolo, quello cui si sente più adeguato, in questa crescita che dal palcoscenico può contagiare positivamente la collettività.
Così, quale specchio moltiplicatore del pensiero femminile, il Festival allarga il suo sguardo dal dramma, ospitando molti monologhi di donne a confronto con sé stesse, al cinema di Alfred Hitchock per analizzare il rapporto (artistico) tra quest'ultimo e le sue personagge, tra misogenia e illuminazioni, ed infine al comico 'femminile' offrendone, verso la sua fine, una breve e interessante rassegna.
Crescendo in consapevolezza, questo Festival ormai piuttosto conosciuto cresce dunque anche in dimensioni, avendo tra l'altro trovato una casa più ampia e accogliente nella collaborazione con il Teatro Nazionale di Genova e la sua Direzione, che mette a disposizione le sue sale ed il supporto delle sue strutture, quanto meno per la parte teatrale diventata da due anni parte importante della sua stessa programmazione.
Rimandiamo ovviamente ai comunicati stampa per i dettagli del ricco calendario dei prossimi due mesi, tra spettacoli, generi, incontri, dibattiti, presentazione di studi e volumi, augurandoci che in questa edizione le aspettative, anch'esse crescenti, di pubblico, critici e studiosi potranno essere adeguatamente soddisfatte.
Buon Festival a tutte (e tutti).