L'atto unico "Futuro anteriore" di Margherita Mauro ha inaugurato il 9 novembre al Piccolo Teatro della Città di Catania il cartellone di "Nuovoteatro" che si protrarrà fino a maggio 2025 proponendo pièce di drammaturgia contemporanea e
proposte innovative. La pièce di circa sessanta minuti, diretta da Giulio Costa e prodotta da Ferrara Off (con il sostegno del MiBAC e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”), su una scena essenziale, con pochi oggetti (sedie, poltrone, un tavolo, un deambulatore ed una sedia a rotelle) vede protagonisti Matilde Buzzoni, Antonio De Nitto, Gloria Giacopini e Matilde Vigna (Premio UBU 2019).
Il lavoro nasce dall’idea che con il progressivo innalzamento dell’aspettativa di vita, un giovane di oggi si troverà verosimilmente a trascorrere quasi metà della propria esistenza nella cosiddetta età avanzata. Grazie alle continue scoperte e progressi in campo medico, scientifico e tecnologico, nel corso dell’ultimo secolo la speranza di vita è più che raddoppiata, passando da 31 anni di media a inizio Novecento a 71 anni nel 2014 – e si prevede che nel 2030 in alcuni paesi si arriverà addirittura a superare i 90 anni. Dall’invecchiamento demografico al rapporto tra società e popolazione di anziani, la pièce si propone, quindi, come indagine collettiva sul futuro, dove un gruppo di giovani attori esplora in scena nuovi possibili scenari di invecchiamento, formulando strategie creative per il proprio geriatrico sopravvivere futuro. La domanda a cui si cerca di dare risposta non è più “cosa voglio fare da grande?”, ma “come voglio vivere da vecchio?”.
Nello spettacolo i quattro dinamici protagonisti, con un continuo interscambio di ruoli, da giovane ad anziano e viceversa, partono dall’idea che una vecchiaia diversa è possibile e lo spettacolo, mostra una serie di quadri, di situazioni che sia pur nella loro drammaticità e affrontati sempre con delicatezza, fanno riflettere il pubblico immaginando prospettive di terza età alternative.
In sala si sorride e si riflette, la pièce lascia, a tratti, spiazzato il pubblico in quanto lo pone davanti ad una precisa realtà, che ha coinvolto, coinvolge o coinvolgerà tutti. Sul palco uno spaccato di vita quotidiana e si affronta il delicato tema della vecchiaia, della perdita di autonomia e della conseguente necessità di accudimento che genera tensioni emotive fra chi avverte il dovere di prestare aiuto e colui che talvolta, per inconsapevolezza o rifiuto della propria condizione, respinge quel soccorso. Si assiste anche alla perdita di coscienza dell’anziano e alla perdita di pazienza del giovane che lo assiste. I quattro interpreti si scambiano i ruoli (vecchio giovane, figlio madre, assistente-assistito), fino al commovente e malinconico ballo tra due degenti, con il brano del ‘64 di Gigliola Cinquetti "Non ho l'età".
Lavoro delicato, poetico, duro per la realtà che racconta e che vuole anche ricordare l’imprevedibilità, la caducità e la fragilità della vita, quel continuo ribaltamento di stati a cui ognuno di noi è esposto.
Il testo di Margherita Mauro, con la regia di Giulio Costa e grazie alla dinamicità espressiva dei quattro interpreti, offre quindi un quadro pieno di dolcezza e consapevolezza su un’età che può essere difficile e dolorosa, per chi la vive e per chi è vicino. Nel tempo di un discorso, di un ballo o di una battuta il figlio diventa anziano, la vecchia madre l’accudisce e tutti vivono tutte le età e tutti i ruoli, fino all’epilogo, da vivere insieme. Il tema, delicato, è affrontato con garbata ironia che non urta la sensibilità e lo spettatore viene coinvolto e finisce per calarsi nei panni di ogni personaggio.
Convincenti Matilde Buzzoni, Antonio De Nitto, Gloria Giacopini, Matilde Vigna che, con la loro sentita interpretazione hanno saputo significare e sottolineare la caducità della nostra umana condizione, alludendo al destino incerto che ognuno deve affrontare. Abili e convincenti nel passare a scena aperta e in una sorta di recita a soggetto, a interpretare contrapposte situazioni sempre ben caratterizzate nei toni, nei gesti, nella mimica peculiare delle figure evocate (figli e genitori, individui autonomi e soggetti non autosufficienti), rendendo credibili i propri personaggi. Pubblico a tratti frastornato da un tema molto delicato esentito, ma che, alla fine, ha sottolineato il proprio apprezzamento con reiterati applausi.
Margherita Mauro è autrice, drammaturga e traduttrice, laureata allo IUAV con un Master presso la Kingston University. Ha scritto opere teatrali, pubblicato articoli di critica e tradotto testi premiati come “When the rain stops falling” di Andrew Bovell.
Futuro anteriore
di Margherita Mauro
Regia di Giulio Costa
Con Matilde Buzzoni, Antonio Anzilotti De Nitto, Gloria Giacopini e Matilde Vigna
Produzione Ferrara Off con il sostegno del MiBAC e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina - Copia privata per i giovani, per la cultura”
Rassegna “Nuovoteatro” - Piccolo Teatro della Città di Catania - 9-10 novembre 2024
Foto: Giacomo Brini