Nell’ambito dell’edizione 2024 del Reggio Parma Festival, intitolato quest’anno Arcipelaghi, si terrà dal 22 al 26 novembre, negli spazi del Teatro Due di Parma, l’articolato percorso di approfondimento Gradus. Giornate d’Autore, incentrato
sull’esplorazione e sull’analisi della drammaturgia europea contemporanea.
Cinque giorni di approfondimento e dibattito; un programma fitto ed eterogeneo stilato, a partire da un’idea sviluppata dalla Fondazione Teatro Due di Parma, dal regista, drammaturgo e studioso tedesco Florian Borchmeyer, direttore del FIND Festival alla Schaubhüne di Berlino, che sarà anche il moderatore dei vari appuntamenti di Gradus.
Un palinsesto mirato all’indagine dei molteplici e a tratti contradditori aspetti del panorama della nuova drammaturgia europea: il rapporto, squisitamente artistico, con la scena e quello, più pragmatico, con il sistema produttivo; il dialogo con la critica; la relazione con le forme tradizionali ma anche con le nuove tecnologie. Un’occasione per porre l’attenzione su teoria e prassi del dramma e per ascoltare le voci di alcuni fra i più interessanti autori del panorama contemporaneo, con letture di testi inediti a cura di un gruppo di attori e attrici della compagnia della Fondazione Teatro Due.
Analizzando il dettaglio del programma di Gradus, è possibile constatare come ogni giornata sia strutturata secondo un medesimo schema: un incontro su un tema specifico, una particolare prospettiva dalla quale osservare la drammaturgia europea; seguito da un focus di presentazione di autori e autrici, accompagnato dalla proposta di brani tratti dai loro lavori più significativi.
L’apertura di Gradus. Giornate d’Autore, venerdì 22, sarà all’insegna dello spettacolo, con il debutto di Diciassette cavallini, il lavoro che il drammaturgo argentino Rafael Spregelburd, cui il Teatro Due dedica un accurato focus, ha scritto e diretto per la compagnia stabile dell’ente di Parma. Nei giorni successivi andranno in scena altri due titoli di Spregelburd, Pundonor (foto a sinistra) e Inferno (foto in apertura di Alejandro Palacios), e sarà proprio l’approfondimento a lui dedicato a concludere, il 26 novembre, Gradus, chiudendo così perfettamente il cerchio.
Torniamo, però, indietro, a sabato 23, quando si entrerà nel vivo del programma di approfondimento dell’iniziativa con il primo panel, intitolato Drammaturgia oggi, durante il quale ci s’interrogherà sulla centralità o meno del testo drammatico nel teatro contemporaneo. Una questione cruciale su cui dibatteranno il dramaturg Carl Hegemann, il direttore del Piccolo Teatro di Milano Claudio Longhi, la direttrice aggiunta del Centro Dramático Nacional di Madrid Fefa Noia, e l’autore e dramaturg Marius von Mayenburg, cui è dedicato anche il focus “d’autore”, con una conversazione con Florian Borchmeyer e letture tratte dal suo Ellen Babić.
La giornata di domenica 24, invece, si aprirà con il ritratto dedicato al drammaturgo russo, da tempo residente in Polonia in quanto perseguitato in patria, Ivan Vyrypaev, con letture dalle sue pièce teatrali a cura di e con Teodoro Bonci Del Bene. Nel pomeriggio, poi, si discuterà di Drammaturgia e sistemi produttivi, cercando di comprendere come i diversi contesti politico-culturali si relazionino al lavoro degli autori. A parlarne, i direttori teatrali Marie Bues (Schauspielhaus di Vienna), Toni Casares (Sala Beckett di Barcellona) e lo stesso Ivan Vyrypaev (direttore artistico e produttore generale della Teal House Integral Developement Foundation di Varsavia).
Il giorno successivo, lunedì 25, saranno due gli autori protagonisti del focus: l’attrice e drammaturga francese Tiphaine Raffier, di cui verranno presentati estratti da La réponse des Hommes; l’attore, autore e regista Fausto Paravidino, che leggerà insieme a Iris Fusetti e a Daniele Natali il suo testo Temporale. La giornata si conclude con il dibattito su Drammaturgia e critica teatrale, questione ognora spinosa su cui si confronteranno i giornalisti Adam Joachim Goldmann (New York Times), Peter Laudenbach (Süddeutsche Zeitung), e Graziano Graziani (Radio 3). A chiudere il ricco cartellone di Gradus, martedì 26, il succitato focus dedicato al genio arguto e visionario di Rafael Spregelburd.