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Chissà come si sarà sviluppato, che emozioni avrà suscitato l’incontro avvenuto a L’Avana, nel 1974, fra Gina Lollobrigida, attrice di fama mondiale e Fidel Castro, leader cubano, avvocato di formazione gesuita, in occasione della famosa intervista

realizzata per la televisione italiana e poi mai mandata in onda. 
Sulla profondità, sui caratteri delle anime dei due personaggi e sulle parole e emozioni emerse da questo memorabile incontro si sviluppa l’intrigante testo dello scrittore e drammaturgo ungherese Zsolt Pozsgai da cui è scaturito lo spettacolo "Gina e Fidel”, traduzione e adattamento di Emanuela Muni, con la regia di Claudio Di Palma, nuova produzione del Teatro Stabile di Catania in scena, per la prima volta in Italia, dal 23 al 26 gennaio alla Sala Futura di via Macallè, nell’ambito della stagione di prosa 2024/2025 dello “Stabile Etneo”. Protagonisti in scena Emanuela Muni e Claudio Di Palma.
La pièce in circa 85 minuti, fotografa in un hotel a L’Avana, tra un bancone, degli specchi, due sedie, fiumi di Rum e sigari cubani, il particolare incontro, lo scambio di opinioni, tra la diva del cinema degli anni ’50, nei panni insoliti della giornalista ed il leader cubano, attraverso sbornie, paure, confessioni e scontri infuocati. Al centro dell’attenzione quindi due personaggi fuori dal comune, appartenenti a due mondi completamente opposti in un lavoro che si avvale delle piacevoli musiche composte dal Maestro Vince Tempera, con il fumoso e coinvolgente spazio scenico curato da Claudio Di Palma e con gli eleganti costumi di Noemi Intino. Ha debuttato  nel ruolo di aiuto regista l’attrice Marianna Di Martino.
Dagli iniziali burberi approcci della Gina nazionale, per pianificare l'intervista per la tv italiana, con il sospettoso leader cubano, si arriverà poi agli scontri, al rispettivo rispetto dei propri ruoli nella vita e nel mondo, ai profondi ripensamenti sulla propria infanzia, ai sogni ed ai ricordi da bambino, alla religione, fino all’improbabile promessa di rivedersi. L'intervista a Fidel Castro, effettuata nel '74 da Gina Lollobrigida, come si sottolinea poi a fine spettacolo, non venne mai trasmessa, per problemi tecnici, dalla tv italiana.
Sulla scena nei panni della coerente ed affascinante Gina Lollobrigida, mai scesa nella sua vita a compromessi, una determinata Emanuela Muni, aggressiva, scontrosa, diffidente nella prima parte e poi più dolce, comprensiva e sensuale nella seconda parte della pièce. A vestire invece i panni  del rivoluzionario cubano il regista Claudio Di Palma, con una interpretazione ferma, rigorosa, che ha messo in luce un Fidel Castro inquieto, timoroso, sempre fedele ad una determinata linea politica e sociale, addolorato per la morte del suo migliore amico Che Guevara, con la paura degli attentati ed a tratti umile, sincero, quasi innamorato della fascinosa Gina Lollobrigida.
“Gina e Fidel”, si rivela un testo sicuramente interessante e lo spettacolo, con la lineare regia di Claudio Di Palma, cerca di svelare al pubblico segreti, emozioni e verità di un epico e storico incontro tra due personaggi lontani anni luce. Alla fine per l'operazione e per lo pièce non sono mancati gli applausi convinti e soddisfatti degli spettatori presenti.

Gina e Fidel
Testo di Zsolt Pozsgai
Regia di Claudio Di Palma
con Emanuela Muni e Claudio Di Palma
Traduzione e adattamento Emanuela Muni
Aiuto regia Marianna Di Martino
Light de signer e video Gaetano La Mela
Musiche di Vince Tempera
Costumi di Noemi Intino
Spazio scenico di Claudio Di Palma
Produzione Teatro Stabile di Catania
Stagione Teatro Stabile - Sala Futura - Catania -23/26 gennaio 2025

Foto Antonio Parrinello