Considerato l'impatto che tuttora conserva sul teatro italiano contemporaneo, si può dire che questa 'Ditta', che con varie combinazione tutte incentrate su un suo nucleo fondativo, da De Lullo a Romolo Valli, da Elsa Albani a Rossella Falk, volta a
volta integrato da nomi altrettanto prestigiosi, e che ha operato dal 1954/1955 al 1975 quando si scioglie definitivamente, è ancora e sempre “La Compagnia dei Giovani”.
Ben lo sottolinea questa bella mostra del ciclo “Vite Straordinarie” curata, nel centenario della nascita di Romolo Valli, dal “Gruppo Teatrale Atelier” rappresentato da Maria Elisa Gallo in collaborazione con il “Museo Biblioteca dell'Attore” di Genova, che la ospita nei suoi spazi di Via del Seminario e che, come noto, custodisce e conserva alcuni tra i più importanti Fondi e Lasciti attoriali, a partire da Tommaso Salvini e Adelaide Ristori fino appunto a quelli dei genovesi Elsa Albani e Ferruccio De Ceresa.
Un impatto che ha riguardato non solo la cultura attoriale ma anche la sapienza registica attraverso l'attività di Giorgio De Lullo, allievo e collaboratore di Luchino Visconti, nonché la cura e il sostegno della drammaturgia italiana, nel secondo dopoguerra un po' dimenticata, una cura ed un sostegno che hanno visto da una parte il recupero di Luigi Pirandello e dall'altra la messa in scena di testi 'nuovi' tra l'urticante Giuseppe Patroni Griffi ed il cattolico impegnato Diego Fabbri, che con successo approdò poi alla RAI migliore.
Poiché, come sappiamo, il Teatro è arte fluida e occasionale, da qualcuno definita 'imperfetta', in quanto intrinsecamente legata alla contingenza della 'rappresentazione, questa mostra giustamente è soprattutto una mostra iconografica incentrata su una accurata e anche faticosa selezione di immagini fotografiche di grande interesse ed esplicative dell'attività scenica della “Compagnia dei Giovani”, coerentemente integrate da scritti, articoli, locandine e quant'altro inerente la sua attività, tra le numerosissime che il Museo come detto custodisce.
Un percorso che valorizza quegli anni ormai lontani ma che così ritornano ad essere a noi assai più prossimi.
La mostra è stata presentata e inaugurata mercoledì 19 febbraio negli spazi che la ospitano, con una conferenza, arricchita da alcuni video documentari di grande interesse non solo storico, che ha visto il coordinamento della curatrice e la partecipazione del Presidente del Museo Biblioteca dell'Attore Eugenio Pallestrini, nonché l'intervento del Professor Eugenio Buonaccorsi che di quella istituzione è stato sodale sin dalla sua costituzione.
Tutti gli interventi, in particolare quello del Professor Buonaccorsi che con agilità ha ripercorso la storia della Compagnia e del suo sguardo verso il mondo, hanno voluto sottolineare l'importanza della memoria e della cura del ricordo, soprattutto per un'arte quale quella teatrale che, come già sottolineato, per sua natura sfugge alla ingessatura da museo ma che in esso museo può trovare una qualche efficace custodia, come testimonia la preziosa assistenza fornita a questa iniziativa dall'archivista Giandomenico Ricaldone, indispensabile mediazione nell'accesso ai materiali dei lasciti.
La mostra resterà aperta fino a venerdì 26 Settembre 2025 e sarà visitabile il lunedì, il mercoledì e il giovedì dalle 9 alle 16, il martedì e il venerdì dalle 13.
Una interessante occasione per chi ama il teatro da sempre, ma anche per le giovani generazioni, in alcuni casi poco incentivate dalle stesse Istituzioni alla conoscenza dell'arte drammatica e alla sua più regolare e nutriente frequentazione.