Tradizionalmente il cosiddetto “Teatro di Figura” ed in specie quello dei Burattini e delle Marionette è uno dei 'medium' più efficaci non solo per trasmettere emozioni ma soprattutto per suscitare emozioni 'dirette' nello spettatore, quasi che quegli
attori di legno e stoffa sapessero più degli umani misurare ed enfatizzare la nostra immedesimazione.
“L'isola del Tesoro”, questa drammaturgia dello storico “Atelier Carlo Colla & Figli di Milano”, predisposta da Eugenio Monti Colla ultimo erede della omonima “Baracca” di marionettisti meneghini, e qui ripresa nella regia di Franco Citterio e Giovanni Schiavolin, ne è un fascinatorio esempio.
A partire dalla evidente forza drammaturgica del suo testo, destinato a suo tempo al New Victory Theater di New York (a testimonianza della transnazionalità di questo modo di fare teatro), e poi per la capacità dello spettacolo nel suo complesso di trasfiguare la letteratura in rappresentazione, utilizzando degli eventi narrati l'umana universalità, il senso profondo, irriducibile e condiviso dell'azione, tra 'buona ventura' e immaginazione, che illumina e rende profondamente perspicui al di là della stessa loro occasionalità, quegli eventi e quelle 'avventure'.
Lo si potrebbe chiamare dunque un 'teatro di atmosfere' più che un 'teatro di vicende' perchè va al di là della stessa specifica narrazione, nota e tanto diffusa da non essere più veramente importante, pur rimanendo necessaria, alla rappresentazione.
Ciò che qui 'gioca' sul piccolo ma virtualmente amplissimo palcoscenico dell'Atelier Carlo Colla & Figli sono soprattutto i 'valori', nel senso più ampio che possiamo dare a questo termine, oltre ogni didattica sono i sentimenti, quel buono e quel cattivo che non sono mai interamente tali, mescolandosi tra di loro dentro ogni vita, e che paradossalmente fluiscono con più spontaneità proprio attraverso maschere e marionette, prive di una loro umana singolarità e per quetto atti a svelare quella di ognuno di noi.
Possiamo così scoprire l'Io del carismatico, controverso e 'spregiudicatamente' libero capitano John Silver, e quello del giovane Jim Hawkins che affronta coraggiosamente quel suo viaggio pieno di sfide, che è in fondo il viaggio verso la maturità della vita, dentro quello scenario quasi perfetto, una sorta di antesignana “Isola che non c'è”, così lontano, misterioso e appunto inesistente da essere in grado di rivelare la nostra esistenza reale. Lo scenario ineludibile dell'immaginazione, quella maschera che pirandellianamente non copre ma rivela.
Un'arte da artigiani, l'arte dei marionettisti della famiglia Colla e dei suoi allievi, costruita come nel Rinascimento attraverso il contatto e la manipolazione della materia, il legno delle marionette e la stoffa dei loro costumi, così da non perdere nell'astrazione concettuale e spesso alienante il contatto con la vita.
Sono bellissimi e al massimo espressivi questi attori di legno, guidati da mani e voci sapienti che però non impongono bensì suscitano le loro paradossali individualità sceniche, quasi che quelle mani e quelle voci non fossere mani e voci di un 'padrone' ma al contrario quelle di un nascosto demiurgo.
Altri certamente sapranno meglio di me valutare la perfezione della tecnica costruttiva e di quella del movimento scenico, resta la contingenza di uno spettacolo, per certi versi e per un certo periodo svalutato ed esiliato nel mondo dei bambini e dei ragazzi, che riesce ancora a imprigionare lo sguardo di tutti.
Resta, insieme a quella contingenza, la magia di una rara continuità creativa ed espressiva, quale quella che da moltissimi anni prima la famiglia Colla e poi i suoi odierni eredi d'arte e testimoni hanno conservato e sviluppato, ora in questo luogo affascinante nell'hinterland di Milano.
Nell'ospitale sala dell'Atelier di Via Montegani 35/1, dal 1° al 16 marzo. Domenica 9 marzo quella sala era piena non solo di bambini e delle loro famiglie, ma anche di adulti soli di ogni età a testimoniare l'attrattività fortunatamente rinnovata del “Teatro delle marionette” quando ritorna nelle mani, nella mente e nel cuore di questi artisti.
“L'ISOLA DEL TESORO”. Riduzione e adattamento per marionette su appunti di Eugenio Monti Colla dal romanzo omonimo di Robert Louis Stevenson, i marionettisti Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Carlo Decio, Cecilia Di Marco, Michela Mantegazza, Tiziano Marcolegio, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette, voci recitanti Loredana Alfieri, Marco Balbi, Roberto Carusi, Carlo Decio, Lisa Mazzotti, Riccardo Peroni, Roberto Pompili, Gianni Quillico, Franco Sangermano, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette, Lorenzo Schiavolin, coordinamento voci Lisa Mazzotti, musica Danilo Lorenzini, musicisti Riccardo Acciarino, Angelo Borroni, Luca Esposito, Daniele Moretto, Ezio Rovetta, Marcella Schiavelli, Chiara Scucces, Luca Volonté, voce solista Donatella Amalia Lorenzini, direzione musicale Daniele Sozzani Desperati, registrazione Borgo della Musica – Milano, tecnico del suono Paolo Sportelli, scene Franco Citterio, assistente alla scenografia Debora Coviello, con la partecipazione degli stagisti dell’Accademia di Brera, costumi Cecilia Di Marco e Maria Grazia Citterio realizzati dalla sartoria della Associazione Grupporiani, altri costumi realizzati nell’ambito di un progetto didattico che coinvolge studenti e insegnanti del Liceo Kandinsky di Milano, direzione tecnica Tiziano Marcolegio, luci Franco Citterio, regia Franco Citterio e Giovanni Schiavolin. Produzione 2019 Associazione Grupporiani. Comune di Milano – Teatro Convenzionato NEXT Laboratorio delle idee - Regione Lombardia.