Emozioni, suggestioni, comicità surreale e dramma compongono e ben si amalgamano nell’adattamento di “Sogno di un valzer” di Vitaliano Brancati, realizzato da Cinzia Maccagnano e Marta Cirello e proposto alla Sala Futura di Catania, per la
stagione dello “Stabile” etneo, dal 13 al 16 marzo. Si tratta di una brillante produzione del Teatro Stabile di Catania, con la regia fantasiosa di Cinzia Maccagnano.
Traendo spunto dal breve romanzo di Brancati, pubblicato nel 1938 su un giornale periodico, Cinzia Maccagnano e Marta Cirello hanno costruito un atto unico intrigante e che, in circa 70 minuti, regala agli spettatori - grazie soprattutto ad un cast ben amalgamato e ad una messa in scena originale - leggerezza e mistero ed in cui vengono evidenziati, in modo ironico ed alla fine anche in modo tragico, temi quali l’inadeguatezza del vivere, il bisogno di fuggire dall'infelicità, in una Sicilia in cerca d’evasione e soprattutto in una cittadina come Nissa dove regna il provincialismo, ovvero l’attenersi alle regole e la ricerca di un modo per ammazzare il tempo, che vagheggiava un grande ballo per “Evadere! Trasfigurarsi! Diventare altri!”.
Nella pièce ritroviamo Brancati con la sua ironia ed il suo umorismo, in una fusione di elementi realistici e allegorici e si raffigura una Sicilia borghese, contraddittoria dove il senso del grottesco si fonde con le sottili analisi pirandelliane dell'ambiguità.
Sulla semplice e originale scena di Riccardo Cappello (che cura anche i costumi), che di volta in volta raffigura gli ambienti dove si muovono i protagonisti, si rappresenta una Sicilia abitata da vaghi e misteriosi personaggi che si incontrano, si scontrano cercando una particolare evasione ad un ben radicato provincialismo. I protagonisti in scena, a metà tra teatro dell’assurdo e grottesco, si muovono e recitano come fantocci e ed attorno a loro c’è una piccola provincia della Sicilia, Nissa, dove l’attesa di un evento (il ballo) diventa aspettativa di vita e la vicenda è pervasa da esoterismo e psicanalisi che finiscono per scardinare le certezze generando equivoci. Ed infatti da un grosso equivoco, generato da un sogno, il desiderio di giustizia si farà vendetta su chi, però, non era colpevole. Fraintendimenti, mistificazioni della realtà, scontro sociale sono i temi che Brancati vuole porre in evidenza.
Tra i cinque protagonisti della pièce emergono il prof. Ottavio Carrubba, organizzatore del ballo, del valzer, reso ottimamente da Giovanni Carta, personaggio carico di poesia, ma che morirà, alla fine, vittima del fraintendimento e Giovanni La Pergola, modesto fruttivendolo, caricatura di un emarginato in cerca di un riscatto, interpretato con umanità e dolore da Rita Fuoco Salonia. Completano il cast Giorgia Boscarino, Federico Fiorenza e Marta Ciriello, impegnati in doppi o tripli ruoli che, con movenze e recitazione esasperata, contribuiscono alla riuscita dello spettacolo.
Nella vicenda si vede il prof. Ottavio Carrubba, tra i più rispettabili di Nissa, che si impegna per organizzare un ballo, cercando di convincere tutti a far partecipare anche il fruttivendolo Giovanni La Pergola, quasi analfabeta che definisce come “spirito perfetto” e degno di attenzione. Intanto mentre si pensa al ballo ed agli invitati il salone del Municipio viene destinato a una conferenza delle monache Paoline ed il ballo è rimandato. La borghesia si immerge quindi nelle parole di giganti come Freud e soprattutto di Rudolf Steiner, con la sua antroposofia, assimilabile all'esoterismo, alla chiaroveggenza. Nel finale si passa dal comico al tragico con il delitto, senza una reale causa scatenante, del prof. Carrubba per mano di Giovanni La Pergola spinto in sogno dal fratello ucciso da sconosciuti.
Spettacolo gradito ed applaudito dal pubblico in sala. Un originale adattamento ed una azzeccata regia di Cinzia Maccagnano, supportata dall’efficace gioco luci di Gaetano La Mela, per una pièce davvero corale e intensa.
“Sogno di un valzer” è il primo di tre spettacoli proposti sempre alla Sala Futura, dedicati al grande scrittore siciliano, infatti, dal 15 al 18 aprile verrà proposto “Don Giovanni involontario”, con adattamento e regia di Angelo Tosto e dal 29 maggio al 1 giugno “In cerca di un sì”, regia di Nicola Alberto Orofino.
Sogno di un valzer
di Vitaliano Brancati
Adattamento di Cinzia Maccagnano e Marta Cirello
Regia di Cinzia Maccagnano
Scene e costumi di Riccardo Cappello
Luci di Gaetano La Mela
con Giovanni Carta, Rita Fuoco Salonia, Giorgia Boscarino, Federico Fiorenza, Marta Cirello
Produzione Teatro Stabile di Catania
Visto alla Sala Futura di Catania il 14 marzo 2025
Sala Futura di Catania - Teatro Stabile - 13-16 marzo 2025
Foto Antonio Parrinello