Una vera e propria riflessione sulla crisi e sulla consistenza della classe operaia di ieri e di oggi, tra tanta simpatia, rabbia, rimpianti ed ironia. Il tema della vita di fabbrica, delle delusioni, dei sogni, delle ingiustizie e della speranze di un futuro
migliore di tanti rappresentanti della classe operaia, lo ritroviamo nello scorrevole atto unico “Il turno di notte”, scritto e diretto da Giampiero Francese e portato in scena, dall’8 al 13 aprile, dalla compagnia Operaprima al Teatro Brancati di Catania, per la stagione di prosa 2024/2025.
In circa 100 minuti la pièce del regista lucano Gianpiero Francese, coinvolge il pubblico grazie ad una affiatata compagnia di sette brillanti interpreti (Giuseppe Centola, Gabriele Grano, Simona Ianigro, Dino Paradiso, Giuseppe Ranoia, Manola Rotunno ed Erminio Truncellito) alternando momenti di ilarità a momenti di riflessione e la vicenda narrata è ispirata a quella degli operai dello stabilimento Stellantis di Melfi (che produceva la Punto e poi la Lancia), in particolare alla "Primavera di Melfi" del 2004.
Sulla scena di Michele Cordisco, una impalcatura di ferro, praticabile e lo spogliatoio uomini di una fabbrica dove si muovono sei operai (due donne e quattro uomini) con la tuta verde da lavoro. Tutto parte dal festeggiamento, con tanto di torta, del compleanno di uno dei più anziani operai, ma all’improvviso una scossa di terremoto blocca le porte di uscita e tutti restano rinchiusi nello spogliatoio. A questo punto, in una situazione stressante ed imprevista, i sei operai iniziano a confrontarsi ed emergono i loro sogni, le loro delusioni e le fobie ed appare anche, e resta chiuso dentro con loro, un dirigente francese che ha un diverbio con il sindacalista del gruppo e resta ferito. Intanto il tempo passa, la tensione cresce, anche se a volte si cerca di alleggerire la situazione con qualche aneddoto o racconto dei sogni e della vita dei sei operai che hanno scommesso da giovani sulla fabbrica ed oggi vedono ridimensionata la loro forza, il loro potere come classe operaia, mentre la proprietà pensa solo al guadagno. Nonostante le divergenze caratteriali ed i sogni, il pessimismo e la semplicità dei sei operai, la luce che si intravede da una crepa nel muro dello spogliatoio concede loro una speranza di uscire ed alla fine il gruppo, dimostra compattezza ed unità andando incontro, insieme, ad un misterioso ed incerto destino.
Lavoro attuale e diretto in modo scorrevole da Gianpiero Francese, con l’efficace gioco luci di Paolo Ficazzola e con il supporto del noto brano di Alan Sorrenti “Figli delle stelle” che esalta la simpatia e la professionalità dell’intera compagnia. Una pièce trovando l’equilibrio tra le tensioni caratteriali, i sogni, le delusioni ed il coinvolgimento emotivo degli operai e l’ilarità e il senso dell’umorismo popolare di certe situazioni che si vengono a creare nonostante il difficile momento vissuto nel loro posto di lavoro.
Una commedia agrodolce, che diverte e fa riflettere gli spettatori, galleggiando sempre tra il tema, serio, della dura vita degli operai in fabbrica e la leggerezza con cui affrontano, in base ai loro caratteri ed ai loro sogni, confrontandosi con dignità con il presuntuoso dirigente francese che, anche in un momento particolare, vuole imporre il suo ruolo e vuole comandare coloro che hanno scommesso la loro vita per un posto di lavoro in fabbrica. Pubblico soddisfatto e divertito e che alla fine regala al lavoro ed ai brillanti interpreti calorosi e reiterati applausi.
Il turno di notte
scritto e diretto da Gianpiero Francese
con Giuseppe Centola, Gabriele Grano, Simona Ianigro, Dino Paradiso, Giuseppe Ranoia, Manola Rotunno, Erminio Truncellito
Scene di Michele Cordisco
Costumi di Giovanna Quaratino
Disegno luci Paolo Ficazzola
Fonica Gianvito Amati
Scenotecnico Andrea Caputo
Direzione Tecnica Gennaro Tritto
Direttore di Scena Dario Marzullo
Produzione Basilink Art srl e Operaprima Srl
Visto al Teatro Brancati di Catania l’11 aprile 2025
Stagione Teatro Brancati Catania - 8-13 aprile 2025
Foto Antonio Catalano