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La Sala Futura di Catania, dal 15 al 18 aprile, per la stagione di prosa del Teatro Stabile etneo, ha proposto come secondo appuntamento dedicato a Vitaliano Brancati, “Don Giovanni involontario”, romanzo del 1945, nel movimentato e grottesco

adattamento di Angelo Tosto, che alterna spesso la risata alla perplessità, alla noia ed alla fragilità del protagonista.
Grazie ad un surreale adattamento, che alterna spesso la risata alla perplessità, alla noia ed ai dubbi del protagonista ed a una regia che mantiene alti i ritmi dell’intero cast, è tornato in scena alla Sala Futura di Catania per la stagione di prosa del Teatro Stabile etneo, il romanzo brancatiano del 1945 “Don Giovanni involontario”, 
L’atto unico, di oltre novanta minuti, prodotto dallo Stabile di Catania, è diretto con dinamismo da Angelo Tosto, avvalendosi di un impianto scenico ridotto ed essenziale (un letto divano o parete) curato da Riccardo Capello, del gioco luci di Gaetano La Mela, delle musiche di Germano Mazzocchetti e utilizzando manichini e surreali occhiali-maschere che confondono i lineamenti di alcuni dei protagonisti della vicenda (tranne Francesco e l’amico Rosario), giocando sull'aspetto analitico, introspettivo, di caratteri, personaggi e situazioni.
Al centro della vicenda Francesco Musumeci, giovane e belloccio figlio di mamma, viziato, inseguito dalle donne e considerato dal padre, che teme per la sua mascolinità, un inetto (reso da un Valerio Santi camaleontico e perfettamente a suo agio nel ruolo). Il giovane Francesco è seguito sempre nelle sue avventure amorose dall’amico Rosario Zappulla (il dinamico Giovanni Rizzuti), ignorato invece dalle donne. Il focoso Francesco però, dopo i desideri iniziali e gli eccessi della sessualità finisce per precipitare nella noia e tronca ogni relazione, deludendo così donne di ogni età.
L’incapacità di amare le donne di Francesco si esaspera poi quando, a 45 anni, sposa una giovane che lo ama profondamente e poi la abbandona, soffocato dai suoi fantasmi, dalle sue fragilità di “don Giovanni involontario”, lasciandola ad un suo corteggiatore. Lo spettacolo, che mantiene sempre dei ritmi elevati, n ella parte finale mostra il povero Francesco, solo e ormai sessantenne, alle prese con i ricordi delle sue donne sedotte e abbandonate, coinvolto in un grottesco processo e sospeso, tra un Angelo e un Diavolo che gli svelano particolari impensabili della sua vita, tra la porta del Paradiso e quella dell’Inferno.
Oltre ai già citati Valerio Santi e Giovanni Rizzuti, sulla scena si segnalano per le loro interpretazioni colorate e divertenti, Filippo Brazzaventre nei panni del padre e del Diavolo, Marta Limoli (la madre di Francesco, Wanda e Giovanna), Anita Indigeno (la cameriera e moglie) e l’istrionico Nicola Costa nei vari ruoli dell’Angelo, del passante e del tenente.
Con il suo visionario e surreale adattamento il regista Angolo Tosto ha amplificato sulla scena il gallismo, il mammismo e l’indolenza del giovane conquistatore siculo, lasciando in sospeso il finale del lavoro: Francesco è stato vittima o carnefice, ha più sofferto o ha fatto soffrire, ha sedotto o è stato sedotto? Il giudizio, la decisione, spetta  agli spettatori in sala, attenti e coinvolti e che, alla fine, hanno regalato calorosi applausi al lavoro ed a tutti i dinamici interpreti.
Dal 29 maggio al 1 giugno sempre alla Sala Futura verrà proposto il terzo e ultimo spettacolo della stagione dedicato a Vitaliano Brancati, “In cerca di un si”, diretto da Nicola Alberto Orofino.

Don Giovanni involontario
di Vitaliano Brancati
Adattamento e regia di Angelo Tosto
con Valerio Santi, Giovanni Rizzuti, Filippo Brazzaventre, Marta Limoli, Anita Indigeno, Nicola Costa.
Musiche di Germano Mazzocchetti
Impianto scenico e costumi di Riccardo Cappello
Luci di Gaetano La Mela
Produzione Teatro Stabile di Catania 
Sala Futura Catania - Stagione Teatro Stabile - 15 -18 aprile 2025
Visto il 18 aprile 2025 alla Sala Futura di Catania 
Durata 90’

Foto Antonio Parrinello