L’atto unico di Rita Stivale, “Prima notte”, tratto dall'omonima novella di Luigi Pirandello, ha concluso - dal 9 all’11 maggio - la stagione "Attraverso" del Teatro del Canovaccio di Catania nell’intima sala di via Gulli 12, a Catania e che anche quest’anno ha
saputo offrire momenti e proposte interessanti, sempre a cavallo tra innovazione e tradizione.
La pièce “Prima notte”, in circa 70 minuti, regala al pubblico riflessioni e commozione all’insegna del sottile paradosso pirandelliano, avvalendosi dell’elegante scenografia di Bernardo Perrone che ha ricostruito l’ambiente in cui si svolge la vicenda e mostrando sempre l’aspetto dimesso e triste della storia, affiancando matrimonio e funerale, vita e morte, gioia ed infinita tristezza.
Rita Stivale ed il regista Saro Minardi, con un cast all’altezza, confezionano una storia dolce-amara dai toni comunque leggeri e a volte perfino spassosi, anche nel finale davvero grottesco. L’atto unico si avvale delle delicate musiche di Alessandro Cavalieri, dei costumi di Rosy Bellomia e del gioco luci di Simone Raimondo.
In “Prima notte” si parla della giovane Marastella che ha perso il padre e l’uomo amato durante un naufragio ed è costretta dall’apprensiva madre Mamm’Antò a sposarsi con un uomo molto più vecchio di lei, il benvoluto e benestante Don Lisi Chirico, custode del cimitero il quale, rimasto vedovo, soffre molto per la perdita della sua Nunziata. Dopo una grottesca cerimonia nuziale, i novelli sposi si ritrovano, nel finale - in una scena surreale e commovente, tipica dell’umorismo tragico di Pirandello – a piangere sulle tombe delle persone amate, la moglie ed il giovane amante. E questa è la loro “Prima notte”.
Agile e scorrevole l'adattamento di Rita Stivale che rispetta i punti cardine, le ombre caratteriali, le caratteristiche dei personaggi della novella pirandelliana. Anche qui viene a galla il pensiero del maestro agrigentino, ovvero che, quasi sempre, l’impulso all’unione fra un uomo e una donna deriva, più che dai sinceri sentimenti, dall’interesse economico o da altro tipo di bisogni o necessità materiali. Amore, sessualità, desiderio del matrimonio, si ritrovano intimante legati al concetto di morte. Il regista Saro Minardi, con mano misurata e delicata, ha saputo ben dosare l’umorismo pirandelliano, a tratti grottesco, della novella che punta a sottolineare il carattere vile del genere umano che mira sempre al compromesso, alle false apparenze per coprire e giustificare ogni imbroglio.
I sette personaggi in scena e che animano la novella, sono ottimamente delineati, a cominciare dall’umanissimo e intenso Don Lisi, reso con grande sentimento e straniamento da Saro Pizzuto e l’intensa Marastella, interpretata con sofferenza e naturalezza da Stefania Micale. Completano poi il cast la coinvolgente Fiorenza Barbagallo nel ruolo di Mamm’Antò che gioca sui cambi improvvisi di espressioni e del tono di voce, il convincente Concetto Venti nei panni di Massaru Cola, la determinata Iolanda Fichera (la sorella di don Lisi, Nela), Agata Raineri (la saggia comare Rosa) ed infine Giovanni Zuccarello disegna, con rigore e leggerezza, un equilibrato don Mattia, chiamato a celebrare le paradossali nozze tra don Lisi e Marastella.
Spettacolo delicato, poetico e che, alla fine, ha raccolto gli applausi del pubblico presente in sala, concludendo così in modo eccellente la stagione teatrale del Teatro del Canovaccio.
PRIMA NOTTE
di Rita Stivale
dall’omonima novella di Luigi Pirandello
Con Fiorenza Barbagallo, Iolanda Fichera, Stefania Micale, Saro Pizzuto, Agata Raineri, Concetto Venti, Giovanni Zuccarello.
Regia di Rosario Minardi
Aiuto regia Rita Stivale
Musiche di Alessandro Cavalieri
Scene di Bernardo Perrone
Costumi di Rosy Bellomia
Luci di Simone Raimondo
Visto il 10 maggio al Teatro del Canovaccio di Catania
Teatro del Canovaccio Catania - Stagione Attraverso - 9, 10 e 11 Maggio 2025
Foto Agatino Di Polito