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Il Teatro Stabile di Catania alla Sala Futura, dal 29 maggio all’1 giugno, con la rappresentazione della novella “In cerca di un sì”, ha concluso l’omaggio allo scrittore e drammaturgo siciliano Vitaliano Brancati che ha ricordato con ben tre lavori (“Sogno di

un valzer”, “Don Giovanni involontario” e “In cerca di un sì”).
L’atto unico, per circa 75 minuti, con la riduzione, l’adattamento e la regia di Nicola Alberto Orofino, attraverso un complesso impianto scenografico e con delle soluzioni e trovate suggestive, fotografa alcune delle tematiche centrali nella produzione letteraria di Brancati, ovvero l'illusione e la ricerca della verità ed attraverso uno stie diretto, dolente, asciutto, rappresenta l'alienazione e il disagio dell'individuo in un mondo che appare sempre più caotico e sfuggente. 
I personaggi della novella, pubblicata per la prima volta nel 1939 e che fa parte della raccolta "Racconti", sottolineano l'importanza di una conoscenza che vada oltre l'apparenza e la superficie. 
La pièce, sotto forma di anti favola, si sofferma sui guasti dell’animo, sull’ipocrisia, sulla falsità e sulla nostalgia della vita. Protagonista della vicenda è il giovane Riccardo che, tra realtà e  sogno, muore per un incidente stradale e raggiunge così il regno dei morti, un alto e silenzioso luogo. Viene accolto dal Gran Segretario e da un Angelo Usciere, ironici e macabri eufemismi dell’Altissimo e del suo custode delle porte, dei burocrati che amministrano l’aldilà con distacco e indifferenza. 
Dopo il tempo trascorso nell’anticamera celeste, tra le poltrone ed il pubblico in sala, Riccardo viene ricevuto ed assodata la sua nostalgia della vita gli viene prospettata la possibilità di poter tornare tra i vivi solo se riuscirà ad ottenere un semplice sì su un rotolo celeste da uno dei tanti amici lasciati sulla terra. Ebbene il giovane Riccardo sulla terra incontrerà i suoi amici, dal più caro a quello meno frequentato, ma nessuno alla fine gli scriverà l’agognato sì sul rotolo celeste e quindi dovrà fare mestamente ritorno nel regno dei defunti. Angosciato e deluso, vestiti i panni dell’escluso, Riccardo dovrà quindi accettare la morte (come capita inevitabilmente a tutti). Nella seconda parte del racconto Brancati, presentando il campionario degli amici di Riccardo sulla terra, manifesta il suo giudizio scettico proprio sulla generosità degli uomini.
Lo spettacolo, grazie ai quattro brillanti interpreti ed all’adattamento/regia di Nicola Alberto Orofino, risulta particolarmente intrigante e di buona fattura, avvalendosi soprattutto di un particolare impianto scenografico - con tanto di racconto alla consolle di due particolari dj- ovvero una sofisticata gabbia costruita con tubolari e led,  illuminati all’occorrenza e sospesi, frutto della fantasia dello scenografo e costumista Vincenzo La Mendola, coadiuvato dal gioco luci di Gaetano La Mela e dalle musiche elettroniche e techno  di Max Cooper.
Particolarmente intense le interpretazioni di Daniele Bruno nei panni del giovane Riccardo, di Franco Mirabella (Vitaliano), di Giovanni Arezzo (nei ruoli del Gran Segretario, di Luigi, di Leopoldo Talari, del prof. Resegoni e di Guglielmo Rosai) e poi di Alberto Abbadessa (nei panni dell’Angelo usciere, di Leone Caracciolo e di Giovanni Leali).
Alla fine della pièce applausi da parte del pubblico per una messinscena originale, ricca di suggestioni e spunti di riflessione, grazie agli ironici e graffianti input brancatiani, sulla parabola dell’esistenza umana, sulla difficoltà e l’ipocrisia della vita e sui misteri dell’aldilà.

In cerca di un sì
tratto dall’omonima novella di Vitaliano Brancati
Riduzione, adattamento e regia Nicola Alberto Orofino
con Franco Mirabella (Vitaliano), Giovanni Arezzo (il gran segretario, Luigi, Leopoldo Talari, il professore Resegoni, Guglielmo Rosai), Daniele Bruno (Riccardo), Alberto Abbadessa (un angelo usciere, Leone Caracciolo, Giovanni Leali)
Scena e costumi di Vincenzo La Mendola
Luci di Gaetano La Mela
Musiche di Max Cooper 
Assistente alla regia Gabriella Caltabiano
Fonica Giuseppe Alì
Durata 1ora e 15’
Produzione Teatro Stabile di Catania - 29 maggio - 1 giugno 2025- Sala Futura
Visto il 30 maggio alla Sala Futura di Catania

Foto Antonio Parrinello