Gian Renzo Morteo oltre ad essere stato uno dei più acuti e profondi studiosi di Teatro, quello con la T maiuscola e quello altrettanto fecondo e creativo con la t minuscola, è stato un grande pedagogo ricordato con nostalgia, nonostante siano
ormai passati quasi quarant'anni dalla sua prematura scomparsa, da chi ha avuto la fortuna di essere suo allievo (o, chissà, discepolo). A questi ultimi è dovuta la pubblicazione per le meritevoli edizioni “Seb27” di Torino di questo bel volume che raccoglie due dei più importanti contributi teorici di Morteo nati, e non a caso, come dispense universitarie. La curatela è di Chiara Alpestre e Anna Peyron ed è corredata da interventi critici e non solo di Alfonso Cipolla, Leonardo Mancini, Giuseppe Noto, Gaetano Oliva e Armando Petrini per essere infine 'chiusa' da un'interessante e esauriente “rassegna antologica”. In particolare, all'interno del suo più complessivo 'modello teorico' che andava finalmente oltre “l'esclusiva attenzione al testo” per approfondire il Teatro come fenomeno molteplice e vivo, che esiste solo nel suo 'farsi' (e 'darsi'), questi due saggi indagano la genesi e la natura della “regia teatrale” in Italia, dai suoi prodromi al suo consolidarsi. Il primo dei due saggi, “Il testo teatrale e l'origine della regia”, affronta la nascita della regia a partire appunto dal problema del rapporto con il testo teatrale. Scrive infatti Morteo : “La regia è la conseguenza di un modo di intendere il teatro. Il problema che si pone è il modo di lettura di un testo”. Il secondo saggio, “Idea della regia teatrale in Italia dal 1920 al 1940”, approfondisce anche attraverso un excursus storico delle principali soluzioni offerte dal teatro europeo, il modo con cui in Italia è affrontato quel problema. Ciò che soprattutto contraddistingue, io credo, questi due testi, che potrebbero sembrare guardare solo al passato, è la loro straordinaria attualità e la capacità di fornire strumenti per capire soprattutto l'oggi, dimostrando, ove ce ne fosse bisogno, che la saggistica sul teatro non 'invecchia' facilmente. È un volume corposo che sembra quasi essere una nuova gemmazione di quelle due lontane 'dispense' universitarie, utile allo studioso ma dedicato a chi il teatro lo frequenta in questa nostra epoca un po' liquida e dissociata, in cui sembriamo aver dimenticato da dove veniamo.
L'orma del demiurgo
Il testo teatrale e le origini della regia e idea della regia teatrale in Italia
di Gian Renzo Morteo
a cura di Chiara Alpestre e Anna Peyron
SEB27 2025
pagg 408
Euro 22,00
