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C’è uno spettacolo, delicato e profondo, che ha iniziato il suo percorso il 14 settembre 2025 scorso nel contesto di Codex, il festival multidisciplinare che si tiene in Sicilia a Noto da tredici anni. Si tratta di “Giuseppe”, liberamente ispirato alla vita e ai

testi dello scrittore siciliano Giuseppe Bonaviri (nato a Mineo nel 1928, cresciuto tra il suo paese natale e Catania e poi trasferitosi a vivere a Frosinone, dove ha esercitato la professione di medico cardiologo fino all’anno della sua morte nel 2009). In scena c’è Orazio Condorelli (regista, attore, drammaturgo, didatta teatrale) ma l’opera è costruita totalmente in dialogo fecondo con la compagnia salentina Ultimi fuochi, ovvero con Alessandra Crocco e con Alessandro Miele che con Condorelli ha realizzato la drammaturgia e dello spettacolo è stato regista. Abbiamo detto già quasi tutto: uno spettacolo delicato e profondo. Delicato, perché sembra attraversare in punta di piedi e accarezzare fraternamente la vicenda umana e intellettuale di Bonaviri che - ricordiamo - fu poeta e scrittore, scoperto e amato da Vittorini e assai prolifico di versi e narrazioni. «Nelle sue opere convivono mondo arcaico e mondo moderno, microcosmo e macrocosmo, il piccolo paese e la vastità dello spazio – scrivono gli autori di questo lavoro -. Nello spettacolo la sua vita e i suoi testi si intrecciano con le voci raccolte in piccoli paesi del Salento, riflessioni ispirate ai temi cari a Bonaviri: memoria, sogno, natura, identità, tempo». Ecco il nodo, ecco l’affondo di senso che concede spessore e interesse a questa operazione: l’esperienza umana e artistica di Bonaviri, per quanto appartata, discreta e mai proclive alla mondanità, sembra rappresentare il lievito efficace di una riflessione creativa che intreccia il rapporto affettivo e dialettico, di attrazione e repulsione, che s’instaura tra i paesi della provincia, italiana, siciliana, pugliese e coloro che ci vivono per davvero. Radici, affettività, ricordi, dimensioni temporali che si incrociano, desiderio di difendere l’identità e la bellezza che spesso hanno plasmato la cultura e le intelligenze dei luoghi e, al contrario e spesso contemporaneamente, spinta repulsiva e forza centrifuga che spingono a trovare una dimensione di affermazione e realizzazione personale al di fuori del paese d’origine. Ovunque, anche lontano e lontanissimo. Fino a varcare, realmente o metaforicamente, i confini dello spazio, come ha saputo fare la mente fervida di Bonaviri. Nel corpo dello spettacolo entrano allora, via video, le voci di uomini e di donne, di bambini e di bambine che testimoniano con luminosa semplicità questa dialettica profondamente umana. Delicatezza, profondità, eleganza, riflessività e auto-riflessività: sono tutte qualità reali di questo lavoro, qualità che lo rendono positivo e interessante, anche se non possono andare a detrimento della forza della resa attorale che, per quanto giustamente gestita e tenuta sotto controllo, non deve collocarsi in un eccessivo understatement che indebolisce e appiattisce lo spettacolo.

Noto, Festival “Codex”, tredicesima edizione, dal 22 agosto 2025 al 12 ottobre, direttore artistico Salvatore Tringali. 14 settembre 2025, Teatro comunale “Tina Di Lorenzo” Noto. “Giuseppe”, liberamente ispirato alle opere di Giuseppe Bonaviri, drammaturgia Orazio Condorelli e Alessandro Miele, con Orazio Condorelli, regia Alessandro Miele. Un progetto di Alessandra Crocco, Alessandro Miele e Orazio Condorelli. Produzione Ultimi Fuochi Teatro.

Foto Paolo Randazzo