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Pirandello: un classico del novecento, ma ci sono studiosi e teatranti che non lo amano. O meglio: ci sono studiosi e teatranti che non ne condividono l’apprezzamento totale e incondizionato e ne contestano la statura di classico universale. Ovviamente

è una questione complessa e tale da non potersi affrontare nel contesto di una recensione. Però c’è sicuramente un elemento fattuale di cui in una recensione si può tener conto: il fatto che una grandissima parte della ricerca teatrale italiana, attiva e operante, tendenzialmente trova poco interesse o forse difficoltà insormontabili a misurarsi con l’opera di questo drammaturgo. Non così invece, ancora oggi, il lavoro degli “stabili”, il lavoro delle grandi compagnie di prosa pubbliche e private, che continua a cimentarsi, con esiti qualitativamente molto diversi (e talvolta vacui e molto discutibili), col repertorio pirandelliano. È possibile che questo accada per la fragilità culturale o per il poco tempo di studio e riflessione che talvolta segna la ricerca italiana e del resto non può sfuggire l’enormità della lezione di Carmelo Bene che si confronta da par suo con Pirandello. Ma si può anche pensare che questa rarefazione della presenza di Pirandello nella vita del teatro italiano dipenda soprattutto dalla concreta tessitura della lingua pirandelliana, molto retorica, molto caratterizzata, molto legata all’antropologia borghese del primo novecento.
È quanto vien fatto di pensare in relazione a Quizas, lo spettacolo della Compagnia Krypton per la regia di Fulvio Cauteruccio e l’interpretazione di Flavia Pezzo (anche drammaturga) e Massimo Bevilacqua. Lavoro che si è visto il 26 settembre 2025 scorso a Palermo (Cantieri culturali della Zisa, Bottega alchemica), nel contesto del Mercurio Festival. Di che cosa si tratta? È difficile rispondere perché, pur basandosi esplicitamente sui “Sei personaggi in cerca d’autore”, non è una riscrittura di questo capolavoro, ma è quella che potrebbe definirsi una variazione sul tema. Oppure anche un’interessante e meditata prosecuzione – creativa e aggiornata - del tema.
I due personaggi in scena: «danno voce ai due personaggi “non parlanti” delle pièce originale, il giovinetto e la bambina, che sono trasportati nel tempo che viviamo, in attesa ancora dell’arrivo dell’autore. I due, speranzosi di poter finalmente nascere alla vita, rivendicano con forza debordante e divertito fare provocatorio il proprio desiderio di esistere». “Vasto programma” certo, ma affrontato in modo intelligente e positivo: evidente e meditata la conoscenza del teatro pirandelliano e del testo da cui si parte, e poi umiltà, ironia, auto-ironia e colta leggerezza. I temi sono quelli pirandelliani (l’identità impossibile e/o frantumata, la libertà, l’autenticità dell’essere in opposizione alla forma, l’autorialità come potere, il metateatro ovviamente), ma alleggeriti e liberati dalla consueta cornice del dramma borghese. Il pubblico è fatto sedere in cerchio e più volte chiamato a interloquire (giocare, recitare, danzare, scrivere) coi due attori che divertono e si divertono decostruendo Pirandello e costruendo tutto lo spettacolo su un ritmo che rende il tutto piacevole. Dentro questa piacevole ricercatezza e questo divertimento fortemente voluto ci sono però anche i limiti di questa operazione: laddove il linguaggio pirandelliano non viene attraversato dal pensiero critico, la leggerezza diventa un po’ leziosa, il comico rischia di esser fine a sé stesso, l’aggancio alla contemporaneità è praticato senza una dose di necessaria riflessione. Ma sono limiti che non inficiano in modo insuperabile la qualità sostanziale di questo spettacolo e che magari possono facilmente essere focalizzati e superati. Sicuramente non intonando il Symbolum ‘77.

Palermo, Mercurio Festival delle arti multi-disciplinari VII Edizione, Palermo 26 settembre 2025, Cantieri Culturali della Zisa, Bottega Alchemica, direzione artistica partecipata, coordinamento Giuseppe Provinzano. Spettacolo: Quizas: di e con Flavia Pezzo;  regia di Fulvio Cauteruccio; con Flavia Pezzo e Massimo Bevilacqua. Prodotto da Compagnia Teatrale Krypton. 

Foto Nayeli Salas