Il genio, la malinconia, le paure, l’incomprensione e la solitudine di Archimede, il matematico siracusano, sono i protagonisti dell’interessante testo di Costanza Di Quattro, “Archimede - La solitudine di un genio”, proposto al Teatro Brancati di Catania,
dal 29 ottobre al 2 novembre 2025, in apertura della nuova stagione di prosa e reso con grande passione e musicalità da Mario Incudine.
La pièce di teatro-canzone, in circa un’ora, con la scorrevole e sensibile regia di Alessio Pizzech, si avvale dei costumi e dell’impianto scenografico di Andrea Stanisci che inquadra tutto nella casa-laboratorio, con le varie invenzioni, del genio di Siracusa. Tutto si svolge nel 212 a.C., quando un giovane legionario romano entra in casa di Archimede per ucciderlo con la sua spada ma, a poco a poco, viene intimorito, affascinato, dalle domande, dai racconti, dalla malinconia e dalla ricerca della verità del genio siracusano che ha così l’opportunità di ripercorrere la sua esistenza, in un soliloquio parlato e cantato - con l’accompagnamento dal vivo del maestro Antonio Vasta- in cui attraversa i dolori, i dubbi per le proprie invenzioni e le soddisfazioni di un uomo che ha dedicato la vita alla scienza ed alla matematica.
Davanti all’insicurezza ed alla presenza muta del giovane soldato (interpretato da Tommaso Garrè) Archimede, grazie alle parole, alle canzoni e alla musica gradevolissima ed ammaliatrice dello stesso Incudine, racconta - in un gioco di rimandi tra passato e presente - della fama e della solitudine di uomo che ha sacrificato ogni cosa per seguire il suo cammino di ricerca e di verità. Dialogando con il giovane soldato, in una sorta di confronto con le nuove generazioni, Archimede fa riflettere sull’inutilità delle guerre e dell’odio, vivendo così, fino all’ultimo, una esistenza sospesa tra la genialità e la follia.
Il lavoro, prodotto dal Centro Teatrale Bresciano, dal Teatro Stabile di Trieste, Teatro della Città, A.S.C. Production, in collaborazione con Teatro Donnafugata, incuriosisce e intriga il pubblico grazie alla verve ed alla simpatia di Mario Incudine nei panni di Archimede, accompagnato da Antonio Vasta agli strumenti dal vivo e da Tommaso Garrè.
Lo spettacolo, alla fine lungamente applaudito dal pubblico, si rivela un momento di grande riflessione sulla solitudine, sui dubbi, sui rimpianti di un genio che ha dedicato l’intera sua vita alla scienza, sempre in bilico tra il desiderio di giustizia e l’ipocrisia del mondo. Un testo ed una pièce che ci fanno riflettere sull’importanza del ragionamento, della bellezza, dell’amore rispetto agli ordini imposti ed alla guerra facendoci pensare alla basilare domanda che bisognerebbe sempre porsi, ovvero
“Dove stiamo andando?” ed interrogarci così sulle nostre azioni.
Archimede - La solitudine di un genio
di Costanza Di Quattro
con Mario Incudine e con Antonio Vasta e Tommaso Garré
Regia di Alessio Pizzech
Scene e costumi di Andrea Stanisci
Assistente alla regia Tommaso Garré
Musiche di Mario Incudine eseguite dal vivo da Antonio Vasta
Produzione Centro Teatrale Bresciano, La Contrada Teatro Stabile di Trieste/ Teatro della Città, in collaborazione con Teatro Donnafugata
Produzione esecutiva A.S.C. Production Arte Spettacolo Cultura
Stagione 2025/2026 Teatro Brancati – Catania - 29 ottobre -Novembre 2025
Visto il 31 ottobre 2025 al Teatro Brancati di Catania
Foto Giuseppe Bornò
