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Potrebbe succedere: durante le prove dell’Otello l’attrice che interpreta Desdemona si stanca dei pesanti corteggiamenti che l’attore con il ruolo di Otello le rivolge e lo denuncia per molestie sessuali. Nei primi giorni di prova l’attrice, forse molto giovane, forse intimidita, ma forse anche lusingata dalle attenzioni, forse ammirata dalle invenzioni gestuali e prossemiche che il suo partner inventa, improvvisando approcci amorosi ben oltre le indicazioni del regista, a un certo punto, quale punto? qual è il punto in cui si stabilisce che è troppo? a un certo punto, che ha stabilito lei, e chi altri se no? l’attrice anche se molto giovane, anche se all’inizio della sua carriera, anche se si rende conto che questo significa interrompere le prove, mettere in pericolo l’intera produzione, il debutto prestigioso, le penali da pagare, il giudizio da subire, nonostante tutto questo pesi sulle sue spalle Desdemona decide di denunciare per molestie sessuali Otello, dopo avergli mollato un ceffone.

Di colpo Otello cambia atteggiamento, via i corteggiamenti si passa alle sberle, agli insulti, alle contro mosse legali, all’insinuazione che tutto questo sdegno è solo dettato dal desiderio di fare pubblicità allo spettacolo e a se stessa. E naturalmente aggiunge che l’attrice lo ha fatto solo perché è ben protetta.

Comunque l’attrice Desdemona l’ha fatto, ha denunciato Otello, modificando per un momento la trama di Shakespeare che la vuole terzo soccombente tra due uomini in lotta.
Se tutto questo succedesse, sarebbe una gran bella novità.

Quante attrici giovani o meno giovani hanno dovuto subire in silenzio le attenzioni non richieste, i palpamenti indesiderati, se non i ricatti palesi “se non me la dai non ti do la parte” e via con tutto il repertorio immaginabile e ripetitivo? Si dirà “ma si sa, il mondo dello spettacolo è fatto così, in fondo una certa promiscuità è quello che lo rende affascinante”. Oppure si dirà “ ma in fondo Otello per immedesimarsi doveva arrivare a questi eccessi”. L’ha detto anche l’attore “Dovevo immedesimarmi”!!
Fino a quando gli attori e le attrici subiranno questi stereotipi da parrocchia ignorante?
Gli attori e le attrici sono artigiani del sapere come gli scrittori, come i filosofi, come i musicisti, i poeti o gli architetti, e non animali senza ragione, guidati da istinti privi di consapevolezza. I loro strumenti sono impalpabili e paradossalmente molto concreti come lo sono i sentimenti, la geometria, il ritmo e l’intonazione di una battuta, la violenza controllata di un gesto o la distrazione sorvegliatissima che sorprende il pubblico.

D’altra parte fino a quando in Italia il Presidente del Consiglio, votato da metà degli italiani e delle italiane, avvalla e diffonde un modello di donna come quello che abbonda nelle nostre televisioni, Desdemona potrà essere trattata da puttana non perché Shakespeare lo fa dire a Otello nella sua follia ma perché il binomio attrice=puttana viene diffuso come modello femminile degno di essere emulato, ammirato e anche insediato nei luoghi di rappresentanza politica come scambio “se me la dai ti do la parte, la trasmissione, o la nomina politica”.

Ma forse le donne italiane non ci stanno più e Desdemona denuncia.

E Otello? Si interroghi sui suoi istinti, sentimenti, depressioni, arroganze, impari a controllare e a esserne consapevole: è quello che fanno le attrici e gli attori intelligenti.

Da Diderot in poi non è una novità, è l’altro modello che è vecchio e da buttare.