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Un volume realizzato con amore, come afferma il suo curatore Andrea Mancini, che si è avvalso di una tesi di laurea di Rosaria Cannizzaro, e di numerose tesimonianze e contributi di chi ha lavorato insieme a Donato Sannini. Una figura straordinaria, più unica che originale, di quel teatro delle cantine romane che ha animato la scena ed il mondo culturale della capitale nel corso degli anni settanta e parte del decennio successivo. Un regista, attore, drammaturgo e poeta che dalla toscana è approdato a Roma insieme a due amici, Roberto Benigni e Carlo Monni, nel lontano ’72 per fare teatro. Nel corso di tredici anni Sannini ha realizzato, anche grazie alla gestione del piccolo teatro Alberico, numerosi spettacoli sia scritti da lui, sia da altri autori. Spettacoli che, pur inserendosi nel solco del teatro di ricerca di quegli anni, appaiono oggi e sono apparsi anche allora ai critici che lo hanno seguito maggiormente, tra gli altri Cordelli e Garrone, dei quali il libro riporta ampi stralci di recensioni e analisi critiche, espressione di uno stile controcorrente, profondamente dissacratorio dei miti del tempo, ironico e autoironico. Un teatro che non ha fatto a meno del testo, ma soprattutto che porta al centro del palcoscenico la parola, sia la parola dialogata da personaggi sia anche, ed è qui la novità, la parola dell’attore che racconta se’ stesso. Oltre alle numerose testimonianze su Sannini, di cui in particolare mi permetto di segnalare quella scritta dalla sua compagna e collaboratrice Maria Martini di Cigala, il volume pubblica tutti i testi teatrali firmati da Sannini, alcuni dei quali in collaborazione con Daniele Costantini, e due raccolte di splendide poesie introdotte da una nota critica di Ernestina Pellegrini. Un libro realizzato con amore come dice il suo curatore Andrea Mancini, e come senz’altro si accorgeranno i lettori, sia quelli che di Sannini già sapevano qualcosa, sia gli altri, e sono tanti, che di Sannini ignoravano l’esistenza. Sarà forse perchè Donato Sannini è scomparso a soli 38 anni nel lontano 1985, o per colpa del suo anticonformismo, ma è davvero un peccato che del suo passaggio sulla scena teatrale sia rimasto poco o nulla. Almeno fino alla pubblicazione di questo libro, forse il primo “risarcimento”.

Chi Dio? La poesia? Misteriosamente a cura di Andrea Mancini
Poesie e teatro di disperata attualità
A cura di Andrea Mancini
Titivillus 2010
Pagg. 340 € 18,00
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