Pin It

Anche la stagione teatrale 2011/12 ha avuto inizio. Napoli presenta i suoi cartelloni e uno in particolare, quello del Nuovo Teatro Nuovo, ci colpisce fortemente. Una  parte del cartellone di questo famoso teatro napoletano si intitola “Per Annibale”, una dedica ad un caro vecchio amico, un biglietto di auguri legato ad un regalo. Annibale Ruccello si spegneva improvvisamente,

a soli 30 anni, 25 anni fa. Il teatro Nuovo di Napoli fu la casa artistica del giovane drammaturgo e periodicamente la messa in scena dei suoi testi non ha mai abbandonato questo palco. Poco prima dell’apertura ufficiale della stagione, affidata ad Enzo Moscato, con il suo COMPLEANNO, molti amici di Annibale si sono riuniti in un incontro tenutosi proprio in questo teatro, il 4 ottobre scorso. Immancabile il vecchio amico di Annibale, il critico teatrale Enrico Fiore, oltre allo stesso Moscato e Igina di Napoli, direttore artistico, che ha introdotto l’incontro. Tra il pubblico  giornalisti, autori napoletani, registi, giovani attori. Leggendo gli articoli e tutti i riferimenti a quel 1986, anno di morte di Ruccello, la tendenza degli amici e dei colleghi è sempre stata quella di evitare le commemorazioni. Annibale probabilmente non avrebbe apprezzato ma per quanto ci possa essere la volontà di evitarle, come si continua a sottolineare anche durante l’incontro, è inevitabile cadere a volte nel ricordo commemorativo. Per fortuna, grazie ai racconti di Fiore e Moscato, sembra di ritrovarci tra amici di vecchia data, dove in alcuni momenti ci sentiamo anche degli intrusi inopportuni, ascoltando spesso  ricordi  molto personali di Annibale. Il giovane drammaturgo, definito poi autore-attore della cosiddetta “Nuova drammaturgia napoletana”, senza sapere se sarebbe stato felice o meno di questa catalogazione, emerge come una persona schietta ma nello stesso tempo fortemente intimista, coltissima, dai molteplici interessi artistici, dalle numerose letture, da studi che vanno dall’antropologia campana, alla psicanalisi, al teatro, letteratura, filosofia, fino al cinema. Ma quando si parla di un autore si racconta solo una parte superficialissima della sua vita. Grazie a questo incontro  riusciamo a cogliere un altro Annibale, non solo quello letto, studiato, applaudito. Un giovane trentenne alle prese con le chiusure culturali nei confronti dell’omosessualità, con grande voglia di fare e poche possibilità economiche, con molte porte chiuse in faccia e molti torti subiti, molti dubbi, molti chilometri percorsi per farsi conoscere, fino agli spettacoli, come racconta lo stesso Enzo Moscato, che a volte li portavano in luoghi rurali davanti ad un pubblico poco avvezzo a certe “tematiche”. E poi ci furono anche i premi che aprirono a Ruccello e allo stesso Moscato le porte verso un nuovo percorso. Ma  Moscato, un tempo indeciso se continuare il suo lavoro di insegnante o se dedicarsi completamente al teatro, sottolinea amaramente le difficoltà di affermazione del loro teatro diverso, diremmo finalmente diverso. Amici e colleghi ricordano sempre Annibale  con qualche aneddoto, con qualche sua frase ironica, come se lui fosse davvero seduto tra quegli amici che stanno raccontando vecchi episodi.
Il Nuovo Teatro Nuovo vuole ricordarlo durante tutta la stagione 2011/12. Due saranno gli spettacoli prodotti dallo stesso teatro e affidati alla regia di Pierpaolo Sepe: ANNA CAPPELLI : UNO STUDIO, LE CINQUE ROSE DI JENNIFER. Due spettacoli invece nascono come omaggio ad Annibale Ruccello: DA QUESTO TEMPO E DA QUESTO LUOGO...25 ROSE DOPO di Cristina Donadio, QUATTRO MAMME SCELTE A CASO ideato da Massimiliano Palmese. Il primo omaggio della stagione a Ruccello non poteva non essere COMPLEANNO di Enzo Moscato, in scena al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli dal 6 al 16 ottobre.